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Dall'acqua nell'arte agli stadi, le grandi mostre 2025 al MAXXI

Dall'acqua nell'arte agli stadi, le grandi mostre 2025 al MAXXI

Il via il 18 aprile con Something in the Water e Stop Drawing

ROMA, 10 marzo 2025, 16:48

Redazione ANSA

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La collettiva Something in the Water, a cura di Oscar Tuazon, che esplora l'acqua come metafora e mezzo essenziale per gli artisti e Stop Drawing: Architettura oltre il disegno, un affascinante racconto sui mutamenti dell'architettura attraverso lo strumento del disegno: sono i due grandi progetti, al via il 18 aprile, che aprono il programma 2025 del MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, pronto a confermarsi spazio di ricerca e sperimentazione. La mostra Something in the Water, a cura di Oscar Tuazon (Seattle, 1975), si sviluppa nella Galleria come un'esperienza fluida in cui l'acqua diventa veicolo di connessione tra artisti di diversa generazione e provenienza. Le opere esposte portano la firma di artisti internazionali tra i quali lo stesso Tuazon, Lita Albuquerque, Saif Azzuz, Matthew Barney, Christo, Abraham Cruzvillegas, Torkwase Dyson, Leslie Hewitt, Nancy Holt, Anna Sew Hoy, Pavlo Makov, Marjetica Potrč e Virginia Overton.
    Stop Drawing: Architettura oltre il disegno, a cura di Pippo Ciorra, indaga i mutamenti dell'architettura attraverso l'evoluzione del disegno: prima strumento imprescindibile per la progettazione, poi, dagli ultimi decenni del '900, integrato o sostituito da tecniche digitali, pratiche artistiche, esercizi di attivismo politico e forme di partecipazione che plasmano gli spazi in cui viviamo e allo stesso tempo allargano il raggio d'azione dell'architettura. Le opere di autori significativi - provenienti in parte dalle collezioni del museo - come Carlo Scarpa, Aldo Rossi, Superstudio, Frida Escobedo e Atelier Bow Wow accompagnano il visitatore in un viaggio nel XX e XXI secolo; al contempo simulazioni digitali, collage, video, performance e tessile nei lavori di Gordon Matta-Clark, Frank Gehry, Greg Lynn, Philippe Rahm, Hans Hollein e molti altri, mostrano l'emergere di nuovi strumenti espressivi.
    Dal 23 maggio spazio poi alla prima edizione di Entrate, il programma pluriennale dedicato al design, che trasforma la hall del MAXXI con il progetto del designer spagnolo Nacho Carbonell: un grande albero di 7 metri di altezza, sotto il quale si crea un ambiente da vivere avvolti da luci e da chiome realizzate con reti da pesca, con oggetti e arredi fruibili da tutti.
    Dal 30 maggio ecco Stadi. Architettura e mito, a cura di Manuel Orazi, Fabio Salomoni e Moira Valeri: è l'inedito sguardo rivolto agli stadi, strutture architettoniche ma anche e soprattutto simboli di passioni e cambiamenti sociali, in grado di raccontare la storia delle città attraverso cultura e identità collettiva. Con un focus sugli impianti italiani.
    Si prosegue poi con la videoarte, protagonista in Douglas Gordon. Pretty much every film and video work from about 1992 until now: dal 29 maggio, nella scenografica galleria 5, il MAXXI presenta l'opera filmica di Gordon (Glasgow, 1966) in una forma scultorea che raccoglie tutti i suoi lavori dal 1992 ad oggi. E ancora dal 31 ottobre 1+1 - The relational years, un progetto curato dal critico di fama internazionale Nicolas Bourriaud, prima grande retrospettiva dedicata al movimento dell'Arte Relazionale a distanza di tre decenni dalla nascita.
    Dal 28 novembre, la monografica dedicata a Rosa Barba, a cura di Francesco Stocchi, e Roma nel Mondo, a cura di Ricky Burdett, un'esplorazione dei fattori che oggi definiscono la città, il suo ruolo tra le megalopoli e nell'immaginario collettivo.
    "Il 2025 apre nuove prospettive per un MAXXI in continua evoluzione. Arte, architettura, design, fotografia e pensiero critico si intrecciano per ridefinire i confini del possibile, mentre ogni progetto diventa un'occasione per esplorare nuovi orizzonti e tracciare traiettorie inedite, favorendo il dialogo tra discipline, culture e idee contemporanee. In questo spazio dinamico e in divenire, il futuro si immagina, si costruisce e si espande", sottolinea Emanuela Bruni, consigliera reggente Fondazione MAXXI.
    "Il MAXXI si presenta come uno spazio pluralista per affrontare temi attuali e internazionali. In occasione del suo quindicesimo anniversario - aggiunge il direttore artistico Francesco Stocchi - il museo ospiterà importanti mostre personali e progetti collettivi, invitando a riflettere sulle istanze della contemporaneità al di là dei confini delle singole discipline. Un ricco programma che prende avvio dalle mostre per offrire approfondimenti e il dialogo, nell'era odierna della tecnologia innovativa, delle conversazioni civiche e delle emergenze ambientali. La realtà va più in fretta dell'arte ma è proprio l'arte che costruisce il domani".
    Per il MAXXI L'Aquila, in evidenza True Colors. Tessuti, movimento, colori e identità (dal 6 giugno al 16 novembre), curata da Monia Trombetta con Chiara Bertini, Fanny Borel, Donatella Saroli e Anne Palopoli per le performance: opere processuali, installazioni immersive e site-specific della collezione del MAXXI in dialogo con opere in prestito e nuove produzioni internazionali che usano il tessuto come rappresentazione dell'identità tanto del singolo quanto di intere comunità. E dal 5 dicembre Andrea Pazienza. La matematica del segno, che anticipa la monografica con cui il MAXXI di Roma, nel 2026, celebrerà il 70/o del fumettista.
   

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