La collettiva Something in the Water,
a cura di Oscar Tuazon, che esplora l'acqua come metafora e
mezzo essenziale per gli artisti e Stop Drawing: Architettura
oltre il disegno, un affascinante racconto sui mutamenti
dell'architettura attraverso lo strumento del disegno: sono i
due grandi progetti, al via il 18 aprile, che aprono il
programma 2025 del MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI
secolo di Roma, pronto a confermarsi spazio di ricerca e
sperimentazione.
La mostra Something in the Water, a cura di Oscar Tuazon
(Seattle, 1975), si sviluppa nella Galleria come un'esperienza
fluida in cui l'acqua diventa veicolo di connessione tra artisti
di diversa generazione e provenienza. Le opere esposte portano
la firma di artisti internazionali tra i quali lo stesso Tuazon,
Lita Albuquerque, Saif Azzuz, Matthew Barney, Christo, Abraham
Cruzvillegas, Torkwase Dyson, Leslie Hewitt, Nancy Holt, Anna
Sew Hoy, Pavlo Makov, Marjetica Potrč e Virginia Overton.
Stop Drawing: Architettura oltre il disegno, a cura di Pippo
Ciorra, indaga i mutamenti dell'architettura attraverso
l'evoluzione del disegno: prima strumento imprescindibile per la
progettazione, poi, dagli ultimi decenni del '900, integrato o
sostituito da tecniche digitali, pratiche artistiche, esercizi
di attivismo politico e forme di partecipazione che plasmano gli
spazi in cui viviamo e allo stesso tempo allargano il raggio
d'azione dell'architettura. Le opere di autori significativi -
provenienti in parte dalle collezioni del museo - come Carlo
Scarpa, Aldo Rossi, Superstudio, Frida Escobedo e Atelier Bow
Wow accompagnano il visitatore in un viaggio nel XX e XXI
secolo; al contempo simulazioni digitali, collage, video,
performance e tessile nei lavori di Gordon Matta-Clark, Frank
Gehry, Greg Lynn, Philippe Rahm, Hans Hollein e molti altri,
mostrano l'emergere di nuovi strumenti espressivi.
Dal 23 maggio spazio poi alla prima edizione di Entrate, il
programma pluriennale dedicato al design, che trasforma la hall
del MAXXI con il progetto del designer spagnolo Nacho Carbonell:
un grande albero di 7 metri di altezza, sotto il quale si crea
un ambiente da vivere avvolti da luci e da chiome realizzate con
reti da pesca, con oggetti e arredi fruibili da tutti.
Dal 30 maggio ecco Stadi. Architettura e mito, a cura di
Manuel Orazi, Fabio Salomoni e Moira Valeri: è l'inedito sguardo
rivolto agli stadi, strutture architettoniche ma anche e
soprattutto simboli di passioni e cambiamenti sociali, in grado
di raccontare la storia delle città attraverso cultura e
identità collettiva. Con un focus sugli impianti italiani.
Si prosegue poi con la videoarte, protagonista in Douglas
Gordon. Pretty much every film and video work from about 1992
until now: dal 29 maggio, nella scenografica galleria 5, il
MAXXI presenta l'opera filmica di Gordon (Glasgow, 1966) in una
forma scultorea che raccoglie tutti i suoi lavori dal 1992 ad
oggi. E ancora dal 31 ottobre 1+1 - The relational years, un
progetto curato dal critico di fama internazionale Nicolas
Bourriaud, prima grande retrospettiva dedicata al movimento
dell'Arte Relazionale a distanza di tre decenni dalla nascita.
Dal 28 novembre, la monografica dedicata a Rosa Barba, a cura di
Francesco Stocchi, e Roma nel Mondo, a cura di Ricky Burdett,
un'esplorazione dei fattori che oggi definiscono la città, il
suo ruolo tra le megalopoli e nell'immaginario collettivo.
"Il 2025 apre nuove prospettive per un MAXXI in continua
evoluzione. Arte, architettura, design, fotografia e pensiero
critico si intrecciano per ridefinire i confini del possibile,
mentre ogni progetto diventa un'occasione per esplorare nuovi
orizzonti e tracciare traiettorie inedite, favorendo il dialogo
tra discipline, culture e idee contemporanee. In questo spazio
dinamico e in divenire, il futuro si immagina, si costruisce e
si espande", sottolinea Emanuela Bruni, consigliera reggente
Fondazione MAXXI.
"Il MAXXI si presenta come uno spazio pluralista per
affrontare temi attuali e internazionali. In occasione del suo
quindicesimo anniversario - aggiunge il direttore artistico
Francesco Stocchi - il museo ospiterà importanti mostre
personali e progetti collettivi, invitando a riflettere sulle
istanze della contemporaneità al di là dei confini delle singole
discipline. Un ricco programma che prende avvio dalle mostre per
offrire approfondimenti e il dialogo, nell'era odierna della
tecnologia innovativa, delle conversazioni civiche e delle
emergenze ambientali. La realtà va più in fretta dell'arte ma è
proprio l'arte che costruisce il domani".
Per il MAXXI L'Aquila, in evidenza True Colors. Tessuti,
movimento, colori e identità (dal 6 giugno al 16 novembre),
curata da Monia Trombetta con Chiara Bertini, Fanny Borel,
Donatella Saroli e Anne Palopoli per le performance: opere
processuali, installazioni immersive e site-specific della
collezione del MAXXI in dialogo con opere in prestito e nuove
produzioni internazionali che usano il tessuto come
rappresentazione dell'identità tanto del singolo quanto di
intere comunità. E dal 5 dicembre Andrea Pazienza. La matematica
del segno, che anticipa la monografica con cui il MAXXI di Roma,
nel 2026, celebrerà il 70/o del fumettista.
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