"Dopo essere stato colpito da Youns
con un pugno non ricordo nulla. Ho un vuoto. Ho avuto paura e ho
agito d'istinto". Lo ha dichiarato oggi Massimo Adriatici, ex
assessore leghista alla Sicurezza di Voghera (Pavia), nel
processo in cui è imputato per eccesso colposo di legittima
difesa per la morte di Youns El Bossettaoui, ucciso da un colpo
sparato dalla sua pistola la sera del 20 luglio 2021 in piazza
Meardi nel centro della città oltrepadana. La vittima, un 39enne
di origini marocchine alle prese con problemi psicologici che
viveva per strada, morì per l'emorragia provocata dal
proiettile.
L'udienza odierna è stata dedicata alla deposizione di
Adriatici, che ha risposto alle domande del pubblico ministero
Roberto Valli, del giudice Valentina Nevoso e degli avvocati.
Poi Adriatici, a conclusione della sua deposizione, l'ex
assessore ha rilasciato una dichiarazione spontanea: "Mi
dispiace molto per l'epilogo che questa aggressione ha prodotto.
Non ha mai pensato di avere il diritto di togliere la vita a una
persona: è un pensiero che mi attanaglia da tre anni. Sono
consapevole del grande dolore provato dai familiari della
persona morta".
L'ex assessore ha fornito la sua versione di quanto
accaduto la sera del 20 luglio 2021, dicendo di aver visto El
Bossettaoui rovesciare i tavoli esterni di un ristorante. Il
confronto tra i due è avvenuto in piazza Meardi. "È sempre stato
lui a camminare verso di me, mai io verso di lui". L'imputato ha
spiegato di aver visto il 39enne avvicinarsi, di avergli
mostrato la pistola, di aver avuto paura e poi di essere stato
colpito. A quel punto, dalla sua pistola è partito il colpo
risultato fatale a Youns.
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