Violazioni
igienico-sanitarie e assenza di documentazione. E' quanto
accertato dalla guardia di finanza durante i controlli su decine
di autobotti che, vista la crisi idrica, riforniscono i
cittadini di Caltanissetta.
I finanzieri del Comando Provinciale di Caltanissetta hanno
avviato un serrato piano di interventi finalizzato a monitorare
le dinamiche di trasporto e rivendita di acqua potabile, al fine
di verificare la regolarità del circuito di distribuzione sotto
il profilo penale, amministrativo, tributario e sanitario. I
controlli, eseguiti anche grazie alle segnalazioni dei
cittadini, hanno consentito di far emergere fenomeni di
abusivismo commerciale e, in alcune circostanze, la totale
assenza delle autorizzazioni amministrative di legge vigenti,
anche di carattere sanitario.
Dall'inizio del mese di agosto le pattuglie delle Fiamme
Gialle hanno effettuato decine di controlli nella provincia,
accertando violazioni di carattere fiscale, amministrativo ed
igienico-sanitario. Nello specifico, alcuni trasportatori sono
stati sanzionati per la mancata emissione di documento fiscale
al termine della vendita, mentre altri sono stati sorpresi a
scaricare acqua trasportata con cisterne non conformi alla
normativa vigente, privi di qualsiasi autorizzazione da parte
degli organi competenti e di certificazione sanitaria. A seguito
di ulteriori accertamenti, è emerso che i soggetti non erano
titolari di alcuna partita Iva e nei loro confronti sono state
elevate sanzioni amministrative per violazioni
igienico-sanitarie da 5mila a 30mila euro e, per autocarro non
in possesso di autorizzazioni e certificazioni sanitarie,
sanzioni da 1.500 a 9mila euro, oltre all'apertura d'ufficio
della partita Iva relativa all'attività esercitata.
Durante i controlli è emerso anche che la maggior parte degli
operatori agiscono regolarmente, ovvero con autorizzazione
dell'Ente pubblico deputato alla gestione delle risorse idriche,
nonché in aderenza con le normative che regolano lo specifico
settore.
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