Un'apertura di stagione con un
capolavoro assoluto, Peer Gynt op. 23 di Edvard Grieg, e un
felice debutto sul podio cagliaritano. Alla guida di orchestra e
coro del Teatro Lirico, il norvegese Bjarte Engeset,
considerato uno tra i più autorevoli specialisti della musica di
Grieg, ha offerto ieri sera, al Lirico, una interessante lettura
di "frammenti dalle musiche di scena per soli, coro e orchestra,
per Peer Gynt" - l'omonimo poema drammatico di Henrik Ibsen,
padre del dramma moderno - del grande compositore norvegese
Edvard Grieg, al quale Ibsen chiese di comporre le musiche di
scena. Engeset ha scavato ogni meandro della partitura offrendo
un concerto di alto livello.
Una serata dunque nel segno della qualità. In scaletta una
selezione dei brani dell'opera, un'interpretazione originale
per raccontare il dramma della formazione e della redenzione
"dell'amabile perdigiorno che si perde in sogni a occhi aperti".
Un viaggio in luoghi straordinari tra le valli della
Norvegia, Sahara, Marocco. In un itinerario tra le immortali
pagine, tra cui le celebri "il mattino", "La morte di Åse",
spesso impiegate nei film, come anche "nella reggia del re della
montagna", peraltro ripresa in chiave prog rock da Rick Wakeman,
il tastierista degli Yes, nell'epico album "viaggio al centro
della terra" ispirato all' opera di Jules Verne.
Prima del concerto il teatro Lirico ha voluto ringraziare,
con un messaggio, il soprano Gabrielle Philiponet che,
nonostante una leggera indisposizione ha accettato ugualmente di
cantare e si è fatta apprezzare per le sue qualità vocali. A
fare da trait d'union ai diversi brani di Grieg la voce narrante
dell'attore cagliaritano Simeone Latini. L'orchestra, in
un'esecuzione di alto profilo, ha valorizzato il gesto del
direttore, così come il coro - preparato dal maestro Giovanni
Andreoli - protagonista in un emozionante finale a cappella.
Questa sera si replica alle 19.
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