Un concerto sulle note di
Rachmaninov e Mendelssohn e, incastonata nel programma, una
piccola perla, "Oltre Cassandra", nuova composizione di Gabriele
Cosmi commissionata dal lirico di Cagliari, in prima assoluta.
La serata di ieri, 13/o appuntamento con la stagione
concertistica, ha segnato il felice debutto sul podio
cagliaritano di Valentin Uryupin che ha brillato nella
direzione, vivace, fluida e partecipata. A dare il la è stata la
celebre Rapsodia sopra un tema di Paganini per pianoforte e
orchestra di Rachmaninov, con i passaggi virtuosistici e il
dinamismo del pianista Giuseppe Albanese che ha poi concesso due
bis con un omaggio al cinema, Ennio Morricone e John Williams.
Il concerto si è chiuso in bellezza con la Lobgesang per soli,
coro e orchestra di Mendelssohn, dove si sono fatti apprezzare i
solisti Ilaria Vanacore, Elena Schirru e Mauro Secci e ancora
una volta coro e orchestra del Lirico con un' ottima
performance.
L'attesa era anche per l'ultimo capitolo della quadrilogia
sul mito greco di Cosmi, oristanese, apprezzato in tutto il
mondo e al suo attivo 56 composizioni. "Oltre Cassandra" è un
affresco per coro e orchestra per un'originale rilettura della
affascinante e tragica figura della sacerdotessa di Apollo con
il dono della preveggenza ma destinata a restare inascoltata.
Un'opera dalla grande forza evocativa e poetica, messa in luce
da Uryupin, coro e orchestra.
Chiude il ciclo iniziato con "Io non sono Medea", poi "Edipo
ha lasciato Tebe" e "Le Troiane". Cosmi è salito sul palco
richiamato dal direttore per accogliere i calorosi applausi del
pubblico. Punteggiata da accenti tardo barocchi e neoclassici,
l'opera è costruita con un alternarsi di energici passaggi
corali carichi di pathos e sonorità rarefatte. I suoni forti e
aspri dei moniti inascoltati, si dissolvono nell' aria, come
un'eco lontana, in evanescenti sussulti. "L'intento era ricreare
un falso storico, la tradizione arcaica è solo evocata e il
greco antico, ai più incomprensibili - spiega all'ANSA Cosmi -
crea un effetto straniante che privilegia un ascolto sensoriale
della drammaturgia musicale piuttosto che quella testuale,
legata al significato".
Replica stasera alle 19.
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