La Capitaneria di porto di Porto
Torres ha depositato alla Procura di Tempio Pausania una
relazione dettagliata a conclusione degli accertamenti tecnici
svolti sulla barca "Garupa", il semicabinato su cui il 25
gennaio scorso morirono il ristoratore sassarese Pietro "Lillo"
Satta e un amico, il ligure Maurizio Rossi, dopo lo schianto
sulle rocce davanti alla spiaggia La Marinedda, all'Isola Rossa.
Gli esperti della Guardia costiera hanno esaminato lo scafo,
che porta un enorme squarcio a prua, e la strumentazione di
bordo per cercare di ricostruire la dinamica dell'incidente e le
possibili cause dell'impatto sugli scogli.
Dalla relazione, il cui contenuto è riservato, emergerebbe
una sola certezza: il Garupa si è schiantato contro gli scogli a
una velocità molto elevata. Questa circostanza è testimoniata
dallo squarcio evidente sullo scafo, a prua. Mentre la carena
non presenta danni, fatto che escluderebbe quindi l'ipotesi che
la barca sia finita in una secca prima di ribaltarsi e
incagliarsi sugli scogli.
Intanto l'avvocato Gabriele Satta, legale della famiglia del
ristoratore sassarese, ha inviato formale richiesta alla Procura
di Tempio Pausania per poter acquisire alcuni filmati che
sarebbero stati registrati da una webcam sulla costa, puntata
verso il tratto di scogliera su cui all'alba del 25 gennaio si è
schiantato il semicabinato di Maurizio Rossi.
Un incidente che è costato la vita ai due amici usciti
all'alba per una battuta di pesca e mai rientrati a casa.
Quella mattina l'allarme è scattato alle 12:40, quando due
sub, che si sono avvicinati all'imbarcazione rovesciata davanti
alla spiaggia La Marinedda, hanno visto i due corpi ormai
esanimi all'interno, e hanno chiamato i soccorsi.
Secondo quanto emerso dall'autopsia sulle salme di Satta e
Rossi, i due amici sono morti praticamente sul colpo, a causa
dei traumi riportati nell'impatto del semicabinato contro gli
scogli.
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