"L'intelligenza artificiale la
progetta l'intelligenza delle persone e quindi proprio perché la
tecnologia non è neutra bisogna mettere nelle condizioni le
lavoratrici e i lavoratori di poter discutere come viene
utilizzata la tecnologia, per quali fini, chi la controlla, chi
utilizza quei dati". Così il leader della Cgil Maurizio Landini,
oggi a Cagliari a margine del summit sindacale Labour 7, alla
vigilia del G7 del Lavoro che si terrà giovedì e venerdì a
Palazzo Regio, nel capoluogo sardo, in cui si parlerà anche di
IA.
"Quindi è chiaro che siamo di fronte non a un atteggiamento
di chi dice 'dobbiamo essere contro' - osserva Landini -. No il
problema è come la si utilizza, quindi la logica non può essere
semplicemente il mercato e il profitto. Per quello che ci
riguarda il centro deve tornare alla persona. Non è il mercato
che decide tutto, all'opposto deve tornare al centro la politica
pubblica, la giustizia sociale, i valori fondamentali della
persona".
"La tecnologia non è neutra, servono delle regole, ma il tema
è chi la controlla, chi la progetta e per quale finalità la
utilizzi e quindi da questo punto di vista, siccome buona parte
dell'intelligenza artificiale si basa sulla gestione dei dati,
delle informazioni e sulla velocità con cui utilizzi questi dati
e queste informazioni, si tratta di battersi e di affermare per
quale modello sociale e per che tipo di obiettivi tu vuoi
realizzare".
"Il modello di sviluppo in questo senso - conclude Landini -
consentitemi la battuta, quando parliamo di intelligenza
artificiale il problema non è l'intelligenza artificiale, il
problema è l'intelligenza nostra come viene utilizzata per
affrontare questi problemi".
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