Sono passati appena 5 giorni
dall'ultimo report dell'Istituto zooprofilattico sperimentale
della Sardegna e nell'Isola i focolai di lingua blu continuano
ad aumentare passando da 666 a 981. Nella maggiora parte dei
casi si tratta di contagi dovuti alla circolazione del virus
sierotipo 3 (BTV3) della blue tongue che sta colpendo il centro
sud dell'Isola, dall'Oristanese, dove già vengono applicate le
regole sul controllo delle movimentazioni dei capi per cercare
di ridurre il diffondersi della malattia nelle greggi non ancora
contagiate, al Sulcis, e dal Campidano al Sarrabus, nel sud est
della Sardegna.
A livello provinciale, secondo l'Izs - che aggiorna
periodicamente mappa e casi -, la diffusione della lingua blu è
più evidente prprio nell'Oristanese, con 246 focolai, seguito
dal Nuorese copn 234. subito dopo la città metropolitana di
cagliari con 140 e quindi il Suilcis con 127. Sotto la soglia di
100 allevamenti colpiti la Gallura con 81, il Medio Campidano
con 71, l'Ogliastra con 43 e il Sassarese con 39
Proprio ieri la Coldiretti ha parlato di campagne sarde "in
ginocchio" e aziende di allevamento "allo stremo" per
un'epidemia che ha raggiunto "proporzioni allarmanti, colpendo
indistintamente aziende pastorali da Nord a Sud dell'isola". "I
focolai nelle settimane si sono moltiplicati, con centinaia di
casi confermati e molti altri in fase di accertamento", ha
spiegato l'organizzazione agricola che ha lanciato un appello
alle istituzioni affinché vengano "messe in campo tutte le
azioni necessarie per arginare l'epidemia e sostenere le aziende
colpite, al fine di evitare ulteriori danni economici e
salvaguardare il futuro della pastorizia nell'isola".
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