Colpo di scena al processo contro
Davide Iannelli, il 49enne a giudizio davanti alla Corte
d'assise di Sassari per l'omicidio del suo vicino di casa, Toni
Cozzolino, 49 anni, bruciato vivo per strada a Olbia l'11 marzo
2022 e morto in ospedale dopo dieci giorni di agonia: questa
mattina in aula l'avvocato Abele Cherchi, difensore
dell'imputato, ha chiesto che sia dichiarata la nullità della
perizia psichiatrica, depositata la scorsa settimana, con cui
Iannelli viene definito perfettamente capace di intendere e di
volere.
Secondo il legale, la perizia non sarebbe valida perché la
professionista incaricata dalla Corte, la psichiatra Claudia
Granieri, ha svolto l'analisi delegando ad altra persona le
interviste dell'imputato per sottoporlo ad alcuni test. Inoltre,
i risultati di quei test non compaiono nella documentazione
allegata alla perizia e depositata agli atti del processo.
Una contestazione che la Corte, presieduta dal giudice
Massimo Zaniboni, si è riservata di prendere in considerazione:
intanto ha disposto il deposito agli atti dei risultati dei
test, rinviando la loro discussione alla prossima udienza.
Nel frattempo, nell'udienza di questa mattina la psichiatra
Granieri ha esposto la relazione sull'analisi dell'imputato
svolta nelle scorse settimane, spiegando alla Corte come sia
arrivata a definere Iannelli capace di intendere e di volere, al
momento dei fatti e oggi. L'esperta ha precisato che dei due
test contestati dalla difesa, uno non è stato reputato valido
dalla stessa professionista, e l'altro non è stato preso in
considerazione per arrivare alla diagnosi finale.
La pm Claudia Manconi e gli avvocati di parte civile,
Giampaolo Murrighile, Antonio Fois e Massimo Perra, hanno
sostenuto la validità della perizia psichiatrica. Si torna in
aula il 24 settembre per discutere proprio i test inclusi nella
perizia.
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