"La mostra regionale del libro
edito in Sardegna non esiste più". Lo denuncia l'Associazione
Editori Sardi, prendendo atto che "le richieste di chiarimento
formulate nel giugno scorso sono cadute nel vuoto".
La mostra, principale manifestazione fieristica dedicata
all'editoria locale, è nata nel 2000, cresciuta con la
collaborazione degli editori sardi, rappresentati al 90% da Aes,
e finanziata nel 2024 con 84mila euro di fondi regionali. "La
giunta comunale di Macomer, in preparazione della prossima
edizione che dalla sua nascita si tiene nel paese, ha dapprima
individuato come soggetto unico per la direzione artistica e
l'organizzazione il Centro servizi culturali Unla, estromettendo
gli editori sardi, e poi, nei giorni scorsi, ha modificato
l'assetto organizzativo da regionale a intercomunale,
coinvolgendo l'Unione dei Comuni del Marghine, fissando inoltre
il tema e il periodo (13-17 novembre 2024) - attacca l?Aes - Il
29 agosto è stato pubblicato l'avviso pubblico di manifestazione
di interesse per le librerie e le cartolibrerie del territorio,
chiamate ad allestire degli stand espositivi "di libri e
materiali affini", senza un cenno alla qualità e quantità di
libri da esporre all'interno del padiglione Tamuli, già poco
adeguato ad ospitare la fiera vera e propria, ossia la mostra
mercato dei libri editi in Sardegna, comunicando che il
programma sarà reso noto entro settembre, senza alcun
coinvolgimento degli editori e snaturandone in questo modo
l'identità".
Gli editori sardi "esclusi dall'organizzazione", sostengono
che "forse abbiamo avuto la colpa di aver evidenziato le palesi
discrasie e asimmetrie organizzative della passata edizione, che
hanno spesso generato l'impressione di due programmazioni
distinte e poco dialoganti, sia a livello logistico che di
contenuti, e che in taluni casi hanno finito con l'elidersi o
addirittura avere come epilogo i ringraziamenti ufficiali sul
palco, che hanno visto incredibilmente assenti gli editori,
perché non informati a riguardo - sostiene l'Aes -. Viene ora da
chiedersi perché, in uno scenario culturale profondamente
mutato, con la presenza nell'isola di circa sessanta tra
festival e rassegne di promozione della lettura sostenute dal
servizio Biblioteche della Regione Sardegna, la Mostra regionale
del libro non si dia un'identità propria e una coerenza di
fondo, mirante a dare valore alla normalità della microeditoria
locale, ai suoi autori e all'intera numerosa filiera, in dialogo
con il mondo ma non in chiave subalterna".
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