(di Alessandra Magliaro)
Ha 19 anni Seydou Sarr,
posta su Instagram l'ultima copertina in cui sembra più grande
con indosso abiti griffati, risponde ai nuovi amici di questi
mesi, sorride ai selfie che gli chiedono i passanti, freme per i
documenti italiani che stanno arrivando. In poco tempo la sua
vita è cambiata, ma lui è rimasto un ragazzino semplice. "Il
2024 è l'anno mio, l'anno del capitano" dice con entusiasmo.
Dalla Mostra del cinema di Venezia ad oggi con Io Capitano di
Matteo Garrone ha vinto premi come il Marcello Mastroianni,
girato il mondo del cinema dagli Oscar ai Golden Globe, "ma le
proiezioni più belle sono state quelle in giro per il mio paese,
il Senegal, dove tanti ragazzi grazie al film hanno scoperto che
il viaggio per l'Italia e l'Europa è tragico al 90%", racconta
in una intervista all'ANSA ospite del Festival Cinema di
Tavolara per presentare Io Capitano.
"Stanno arrivando carta d'identità e permesso di soggiorno" si
entusiasma e ripete con grande umiltà: "Il mio è un caso di
fortuna, una persona che non aveva mai lavorato nel cinema e che
con un film che ha fatto il giro del mondo si è trovata
improvvisamente ad avere successo come attore. Mia mamma ha
recitato a teatro e fatto la cantante, forse un po' mi ha
trasmesso lei questa capacità".
Intanto fa provini da attore "per una serie tv che si gira ad
ottobre", ha girato un documentario per la Lega Calcio contro il
razzismo nel calcio ma la sua meta è da sempre un'altra, la
stessa che aveva anche il giorno del casting per Io Capitano
quando prima dell'appuntamento è andato a giocare una partita a
calcio. "Sono un difensore centrale, gioco da quando sono
piccolo e mi piacerebbe diventare un professionista. Ho fatto il
provino per il Lecce e tra qualche giorno con il Civitavecchia,
ora che i documenti stanno arrivando forse ci riesco", racconta
Seydou. Insieme a Moustapha Fall e ad Amath Mamadou Diallo,
anche loro attori di Io Capitano, vive a Fregene, "a casa di
Donatella che ci ha accolti ormai più di un anno fa, insegnato a
parlare italiano e a cucinare la pasta, la mia preferita è al
ragù. Io le voglio davvero bene, mi ha fatto sentire a casa".
Donatella Rimoldi è la mamma di Matteo Garrone e sta vedendo
questi ragazzi crescere giorno dopo giorno, Moustapha con i suoi
sogni di fare il modello, Amath che ha già girato altri tre film
e fa anche il fonico, Seydou con quel pallone sempre tra i
piedi. "Mi alleno in spiaggia a Fregene tutti i giorni - dice
mostrando il video di lui che corre in completo giallo-rosso
della Roma, la squadra per cui tifa da sempre - e facciamo
partite con gli amici, giochiamo in piscina, suoniamo i bonghi,
cantiamo".
Aveva 16 anni Seydou quando una delle sue tre sorelle lo ha
costretto a partecipare al casting per il film di Garrone. Lui
le ha dato retta, "non si sa mai" e dopo quella prima prova a
Thiès, una cittadina a un'ora e mezza da Dakar, ne ha fatte
varie altre fino ad arrivare a quella decisiva davanti al
regista che dopo aver visto il provino ha scelto il suo capitano
e affidato a Moustapha Fall il ruolo del coprotagonista. Durante
le riprese ha pensato di rinunciare, "in Marocco è stato davvero
tosto, finchè abbiamo girato in Senegal anche se era la mia
prima volta su un set era tutto naturale, vero, come la mia
vita, ma lì incontrare i veri migranti e andare avanti con
l'odissea del personaggio è stato faticoso, anche emotivamente,
ci sono riuscito perchè ho capito che avrei dato loro voce, il
controcampo come ripeteva Matteo sul set".
Per lui come per gli altri giovanissimi vedere a questa età
cambiare radicalmente la vita può essere destabilizzante, "io
non mi sento cambiato ma solo appunto fortunato, prima di tutto
per aver incontrato Matteo che è un padre per me - racconta
Seydou che ha perso il genitore 6 mesi prima di partecipare al
casting del film - e poi per Donatella, mi consigliano, mi fanno
crescere, mi fanno essere me stesso. E sì mia mamma in Senegal è
anche un po' gelosa di loro ma sa che vogliono il mio bene". La
moda dopo aver conquistato Moustapha Fall sta tentando anche
Seydou: ha lavorato per Fendi e per Moschino, "a me piace fare
il modello fotografico ogni tanto ma il mio futuro nella moda
non lo vedo anche se l'agenzia Elite mi corteggia da un po'".
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