Un viaggio sonoro tra le antiche
pietre del Nuraghe Nolza. Venerdì 26 luglio, alle 19, alla luce
del tramonto, nel magico scenario dell'area archeologica di
Meana Sardo, nelle terre del Mandrolisai, il poliedrico
scrittore e drammaturgo Bernardo De Muro porta in scena l'opera
da lui scritta "Nolza il Patriarca".
Con lui sul palco, seconda voce recitante, l'attore Daniele
Monachella. L'iniziativa si deve all'amministrazione comunale
con la collaborazione dell' associazione culturale "S'Andala".
L'opera si configura come un inno, un elogio, un carme
dedicato all'antico monumento. "In alcuni passaggi si instaura
un ideale dialogo intimo tra me e il nuraghe - sottolinea De
Muro - custode di memorie, episodi, sapienza antica".
Il drammaturgo lo sollecita a parlare, a raccontare del suo
tempo, a come si viveva e che cosa oggi rimane della loro
storia. "L'obiettivo non riguarda soltanto la memoria storica
del mondo nuragico, strutture viste come "templi del vivere" e
roccaforti interagenti tra loro, ma anche come simbolo vivente
dell'antica civiltà dei nostri padri", aggiunge Bernardo De Muro
nel citare alcuni passi significativi "Incontrastato domini
Signore del Tempo / che dal Ciel hai avuto tempra e destini; /
fiamme di luce e incantate ombreggiature, / e negli animi che ti
visitano infondi ardimento e passione".
E' un dialogo alto e solenne. "Il nuraghe 'sente' di far
amare le pietre possenti soprattutto alle nuove generazioni che
vivono un presente lontano anni luce da quel mondo", aggiunge.
In Nolza De Muro vede un "esempio del tempo il cui silenzio
stava nella sua forza tetragona, sotto lo sguardo costante del
sole e delle stelle". E all'autore par di concludere così il suo
Cantico: "Il tempo ti ha fatto altare di virtuosa memoria e di
lustro grazie ai tuoi abili costruttori dalle sapienti mani e
dall'intemerato cuore".
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