"A Tavares direi che le persone
devono stare al primo posto e che lo sviluppo economico è
veramente sviluppo se non è a detrimento della loro dignità e
della loro crescita. Di questo dobbiamo sentire la
responsabilità". Lo ha detto ai giornalisti l'arcivescovo di
Torino, monsignor Roberto Repole, a margine della festa della
Fiom Cgil dove ha tenuto una Lectio magistralis sull'enciclica
'Laudato sii' di Papa Francesco. Una presenza significativa
perché è la prima volta che un così alto esponente della Chiesa
partecipa a una festa sindacale. La Curia torinese era già scesa
in piazza con i lavoratori nella manifestazione per il rilancio
di Mirafiori e Repole non esclude che possa rifarlo in futuro.
"Ho ricevuto un invito e ho pensato che potesse essere
significativo essere qui. Su alcuni temi, su alcune fragilità,
su alcune fatiche o davvero siamo insieme, ci sentiamo una
comunità solidale, oppure non siamo all'altezza delle sfide. La
Chiesa ha qualcosa da dire sulla società, sul mondo, sulle
questioni che riguardano il lavoro ed è bello che altre
istituzioni lo percepiscano non come una minaccia, ma come
qualcosa che può fare del bene a tutti", spiega.
"Penso che dovremmo prendere confidenza con una
declinazione nuova della parola progresso. Che cosa vuol dire
progresso? È soltanto l'aumento del Pil e dei profitti o siamo
davanti a un progresso reale quando siamo davanti a una più
profonda dignità delle persone, delle donne e degli uomini?
Questo dovremmo poterlo condividere tutti", sottolinea.
L'arcivescovo definisce un segnale positivo l'apertura di
Stellantis, prima dell'estate, all'assunzione di giovani.
"Sarebbe importante perché è il tema del futuro. Poi sento
notizie diverse. Ci sono segnali contrastanti". Quanto alla
possibilità che la Curia scenda di nuovo in piazza con i
lavoratori Repole osserva: "La Chiesa sarà sempre presente dove
ci sono fatiche e sofferenze. E' nella tradizione della Chiesa
torinese essere sempre molto attenta alle questioni sociali.
Dobbiamo sentirci tutti un po' responsabili del destino e del
futuro di questa città".
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