Quando aveva 15 anni perse la vista
per lo scoppio di un ordigno risalente alla seconda guerra
mondiale cui si era inavvertitamente avvicinato: oggi Lorenzo
Bernard, classe 1997, originario di Susa (Torino), è un atleta a
caccia di medaglie alle Paralimpiadi di Parigi. Il 29 agosto,
sul tandem insieme alla sua guida Davide Plebaniper, prenderà
parte ai 4 mila inseguimento individuale di ciclismo presso il
velodromo di Saint Quentin: non è un azzardo immaginare che
possa salire sul podio, magari sul gradino più alto, dato che lo
scorso marzo ha conquistato il bronzo ai mondiali di
paraciclismo a Rio de Janeiro. Altre gare seguiranno nei giorni
successivi.
Bernard fa parte dell'associazione vittime civili di guerra,
la cui sede piemontese è presieduta da Nicolas Marzolino,
l'amico che nel 2013 rimase ferito nel medesimo incidente. Il
quindicenne Lorenzo aveva scambiato l'oggetto che aveva notato
per un lumino da cimitero.
Negli anni successivi Bernard si è consacrato allo sport
praticando atletica, sci alpino e soprattutto canottaggio, dove
ha ottenuto grandi risultati: nel 2020 a Parigi ha registrato il
record mondiale di pararowing indor, nel 2021 è arrivato quinto
alle paralimpiadi di Tokjo. Poi è passato al tandem di
paraciclismo, dove si è ritagliato un ruolo da protagonista
internazionale.
"Pedalo - dice - per i bambini e i ragazzi che non possono
farlo. Penso a chi vive una cecità, una mutilazione o una
disabilità in contesti bellici, dove l'assistenza, se non la
sopravvivenza, è difficile. Voglio mostrare a tutti quali sono
le conseguenze di una guerra: io le porto sul mio corpo per una
che fu combattuta quando ancora non ero nato".
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