Dopo otto anni dal sisma del
2016, alcuni dei capolavori del patrimonio artistico camerte
diventano protagonisti nella mostra "L'arte torna in centro", in
programma dal 7 agosto al 3 novembre nel Palazzo del Rettorato
dell'Università di Camerino. L'esposizione, con il patrocinio
del Consiglio regionale, è promossa dal Comune, in
collaborazione con Unicam, con la Soprintendenza archeologica
belle arti e paesaggio delle Marche e l'Associazione Corsa alla
spada e Palio.
"Questa mostra - sottolinea il vicepresidente del Consiglio
regionale Gianluca Pasqui - dimostra quanto la cultura e l'arte
possano svolgere un ruolo fondamentale per far rinascere la
città. La collezione civica non ha mai lasciato Camerino, è
stata messa in salvo in alcuni locali della diocesi nei giorni
immediatamente successivi al terremoto. Per questo rinnovo il
mio ringraziamento all'Arcivescovo Francesco Massara, che ha
custodito e custodisce tuttora le opere della Pinacoteca".
"Mercoledì - aggiunge Pasqui - inaugureremo un'esposizione
che va a valorizzare, seppure in parte, il tesoro della
collezione civica. Questo grazie alla determinazione del Sindaco
Roberto Lucarelli e all'ottimo lavoro dell'Assessore alla
cultura e Vicesindaco Antonella Nalli, insieme alla
disponibilità del Magnifico Rettore dell'Università di Camerino,
Graziano Leoni, che ha messo a disposizione lo spazio appena
riqualificato nel palazzo di via Pieragostini. Per
l'allestimento è stata preziosa la supervisione della
Soprintendenza, in particolare ringraziamo il dottor Pierluigi
Moriconi".
Il percorso propone una scelta di opere che testimoniano il
massimo splendore della città tra Medioevo e Rinascimento, con
alcuni ritratti dedicati anche alla dinastia dei da Varano. "Al
di là del valore artistico seppure notevole - conclude Pasqui -,
questi gioielli riuniti in uno spazio del centro ci consentono
di riappropriarci di una parte della nostra storia e della
nostra identità". Inaugurazione in programma mercoledì 7 agosto
alle ore 18.30 nella sede del Rettorato in via Pieragostini, 18.
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