Quasi 14 anni di ritardo rispetto
al raggiungimento dell'obiettivo al 2030 sullo sviluppo delle
rinnovabili fissato dal Decreto Aree Idonee per le Marche. A
scattare questa fotografia è Legambiente che oggi presenta alla
fiera Key di Rimini il nuovo report Scacco matto alle
rinnovabili 2025, in cui è contenuto l'Osservatorio Aree Idonee
e Regioni.
Le Marche confermano, secondo Legambiente, il ritardo sugli
obiettivi al 2030 con 400 Mw realizzati dal 2021 ad oggi
(17,1%), ne mancano 1.946 visto che il target da centrare è
fissato a 2.346 Mw. Se non ci sarà un'inversione di tendenza, la
Regione, che presenta un surplus/deficit di -57 Mw, impiegherà
19,5 anni per raggiungere l'obiettivo. Legambiente ricorda,
inoltre, che le Marche figurano tra le Regioni che non hanno
ancora avviato pubblicamente l'iter di definizione delle Aree
idonee. Tra i casi regionali citati nel report riguardanti
impianti eolici, il Parco eolico Monte Miesola, progettato nei
territori di Fabriano e Sassoferrato (Ancona): otto
aerogeneratori per complessivi 47,6 Mw, il cui progetto è
attualmente in fase di Valutazione di Impatto Ambientale al
Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.
"Questo progetto ha scatenato opposizioni accese da parte dei
Comuni interessati, dell'Unione Montana dell'Esino Frasassi e
della Giunta Regionale, che ha richiesto un'inchiesta pubblica
al Ministero dell'Ambiente, "che rischia di trasformare il
processo in un intricato labirinto burocratico destinato
quantomeno a dilatare i tempi in maniera considerevole",
evidenziano da Legambiente. Stesse resistenze per il progetto
Energia Caldarola, 12 aerogeneratori per una potenza complessiva
di 60 Mw nei Comuni di Caldarola e Camerino (Macerata), in
provincia di Macerata, area individuata dall'Università di
Ancona come la più ventosa della Regione. E per il progetto
Piani Rotondi previsto nei pressi di Montevecchio di Pergola
(Pesaro Urbino) con 5 aerogeneratori per un totale di 30 Mw.
In questo caso, oltre all'opposizione dei Sindaci di Pergola
e San Lorenzo in Campo, si sono aggiunti i primi cittadini dei
Comuni limitrofi di Fratte Rosa e Fossombrone, "che però non
sarebbero direttamente coinvolti dai progetti presentati.
L'opposizione si estende dunque ben oltre i confini dei
territori interessati, consolidando una resistenza diffusa alle
rinnovabili nella Regione", commenta Marco Ciarulli, presidente
Legambiente Marche, che stimola le amministrazioni "a un maggior
coraggio sulla produzione di energia da fonti pulite, a partire
dalla realizzazione di un decreto aree idonee giusto ed
equilibrato".
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