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In evidenza
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In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore
L'offerta educativa e ricreativa
per i ragazzi a Milano è disomogenea, varia fra le zone ed è
inferiore soprattutto nei quartieri più difficili. Ma quello che
accomuna tutte le zone della città è la presenza capillare degli
oratori che sono 146.
A fare una fotografia di una Milano varia e multietnica è 'Il
posto degli oratori' ricerca promossa dalla FOM (Fondazione
Oratori Milanesi) e dalla Fondazione Ambrosianeum con la
collaborazione di docenti dell'università Cattolica, della
Bicocca e del Politecnico.
Dai dati raccolti nella ricerca presentata fra gli altri
alla presenza della vicesindaca Anna Scavuzzo e della
sottosegretaria regionale Lara Magoni, si scopre ad esempio che
il quartiere più vecchio è quello che include Barona e
Giambellino e quello più giovane Affori, per quanto riguarda le
scuole sia pubbliche sia private, la concentrazione maggiore è
in centro. Nel caso delle scuole d'infanzia ad esempio, il loro
numero è di 300. In media in città il rapporto è di una scuola
ogni 117 bambini, rapporto che in centro cala drasticamente a
una ogni 76.
"Alcuni territori, perlopiù quelli maggiormente svantaggiati
dal punto di vista socio-economico - ha sottolineato Veronica
Riniolo, ricercatrice di Sociologia della Cattolica presentando
la ricerca -, risultano più scoperti rispetto ad altri, con
poche proposte rivolte ai più giovani. In particolare, alcuni
quartieri di recente sviluppo (anche molto popolosi come Cascina
Merlata) e i nuovi complessi residenziali (come quelli del
Figino nel decanato Baggio) rischiano di rimanere esclusi
dall'offerta educativa e ricreativa". In tutte le parti della
città c'è però un oratorio a una distanza di cinque o dieci
minuti a piedi.
Molto varia la provenienza dei ragazzi che li frequentano
(mostrando che sono "luogo di integrazione"), con un numero più
alto fra i bambini, anche se i giovani adulti sono più attivi.
Con la pandemia, poi, secondo la ricerca, si sono trovati modi
per innovare le proposte educative e ricreative instaurando
rapporti più diretti con gli educatori, gli animatori e i
volontari.
In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore
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