Una giovane mamma con a carico due
figli minori si è improvvisamente trovata senz'acqua a casa in
quanto il gestore del servizio idrico in provincia di Imperia,
Rivieracqua, ha apposto i sigilli al suo contatore idrico
contestando il mancato pagamento di alcune bollette a partire
dal 2021.
I fatti risalgono al 5 marzo scorso e la donna si è ora
rivolta a un avvocato per chiedere aiuto anche attraverso
l'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera).
Il motivo del contendere è che l'interruzione del servizio
sarebbe avvenuta "senza alcun preavviso", a ciò si aggiunge
"l'impossibilità di avere un contatto telefonico con l'ente" e,
come se ciò non bastasse, una volta che la madre si è recata di
persona presso gli uffici, secondo quanto riporta le sarebbe
stata mostrata la ricevuta di una raccomandata riferita però a
un'altra utenza.
Una volta chiesti i dovuti chiarimenti le è stato indicato di
pagare 500 euro - su ammanchi per una cifra complessiva
inferiore alla metà - per il ripristino del servizio idrico. La
donna ha quindi chiesto di poter almeno rateizzare l'importo, ma
le è stato negato. Così ha pagato quanto richiesto, ma ora
procederà per vie legali per chiarire la vicenda e ottenere
giustizia. Dopo le cosiddette 'bollette da capogiro', giunte
nelle settimane scorse a migliaia di imperiesi, soprattutto
abitanti a Bordighera, per via di conguagli con effetto
retroattivo, Rivieracqua torna al centro delle polemiche.
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