"In Italia non c'è una vera parità
di genere. Come donne, abbiamo meno opportunità lavorative, non
c'è parità salariale e facciamo più fatica a costruire una
carriera, trovandoci tutte davanti al bivio: figli o lavoro? I
dati lo dicono chiaramente: siamo agli ultimi posti in Europa
per occupazione femminile e tra i primi per famiglie in cui
lavora solo l'uomo". Lo denuncia in un post Silvia Salis,
candidata a sindaca per il centrosinistra a Genova.
"In troppi casi il lavoro femminile è precario, frustrante,
demotivante, part-time involontario, sottopagato. A Genova la
situazione non è diversa - ha spiegato Salis -. Il tasso di
occupazione femminile è ben più basso di quello maschile e le
donne rappresentano la maggioranza di chi è disponibile a
lavorare ma non trova un impiego. Non è un caso che tante
giovani decidano di andarsene. Se il lavoro femminile resta un
percorso a ostacoli, se una donna è costretta a scegliere tra
figli e carriera, se l'accesso a servizi essenziali come gli
asili è difficile o costoso, significa che la città non sta
funzionando per tutte".
Secondo Salis "anche nella politica le donne faticano ad
arrivare ai vertici. In Italia le sindache sono meno del 15% del
totale, e ancora troppo spesso una candidatura femminile viene
vista come un'eccezione. Non può più essere così. Genova ha
bisogno di investire nelle donne, perché una città che
garantisce a tutte le stesse opportunità è una città più giusta,
più forte, più felice. Non si tratta di enunciare principi
astratti, ma di mettere in campo misure reali: asili nido
accessibili, sostegno all'imprenditoria femminile, percorsi
formativi che aprano le porte ai settori emergenti, parità
salariale reale. È già domani per le donne di Genova".
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