"Con Soracco e sua madre ci fu
tensione, loro erano risentiti nei nostri confronti. Una volta
li incontrai e mi rimproverarono per le cose che mia mamma aveva
affermato sugli orari". Così in aula Lorenza Signorini, figlia
di Egle Sanguineti, una vicina di casa del commercialista e
della madre Marisa Bacchioni, nel corso della sua testimonianza
nel processo in corte d'assise per l'omicidio di Nada Cella a
Chiavari (Genova). Sanguineti aveva detto di avere visto Soracco
"scendere e andare in studio poco prima delle nove e comunque
prima del solito", mentre il commercialista ha sempre spostato
in avanti l'orario del suo ingresso: prima alle 9.05, poi alle
9.10 e infine alle 9.12. La sorella Luciana Signorini, che aveva
problemi psichiatrici, era stata indagata per sei mesi ma poi la
sua posizione era stata archiviata.
Signorini, che all'epoca non abitava nel condominio del
delitto di via Marsala ma lo frequentava perché andava a trovare
la madre e lasciava il figlioletto di 11 mesi prima di andare a
lavorare, ha anche inanellato una serie di "non ricordo". Una
reticenza già manifestata dalla madre, nel 1996, e in parte
dalla stessa testimone nel corso delle indagini riaperte nel
2021. "Avevamo paura di querele da parte della signora
Bacchioni" aveva detto. E in aula, oggi, quando le è stato
chiesto il motivo della reticenza, ha spiegato che "sicuramente
ha inciso la soggezione che la mia famiglia, di origini modeste,
aveva nei confronti dei Soracco. Il padre era anche stato nella
Dc. E quindi magari all'inizio non si è sentita di parlare. Ma
sono pensieri miei".
Tra la famiglia Signorini e Soracco, subito dopo il delitto,
i rapporti secondo gli investigatori erano diventati tesi. "Era
arrivata una voce - ha detto - che fosse stato mio padre a
uccidere Nada. Per fortuna dimostrò che era a lavorare quella
mattina. Ma la mia famiglia era stata tartassata". Oggi sono
stati sentiti anche altri investigatori dell'epoca, un altro
vicino di casa e una conoscente di una testimone. La prossima
udienza è giovedì prossimo quando la Corte d'assise sospenderà
la posizione della Bacchioni.
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