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Salis, 'non basta dire 'siamo quelli del fare''

Salis, 'non basta dire 'siamo quelli del fare''

"Doppia desertificazione commerciale, in centro e periferia'

GENOVA, 28 febbraio 2025, 10:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Qui stiamo vivendo una doppia desertificazione, e dopo quella delle zone meno centrali anche nel centro vediamo una desertificazione commerciale. Non si può pensare che tutto continui a chiudere e non ci sia nessuna responsabilità, che sia solo una congiunzione astrale". A dirlo Silvia Salis, candidato sindaco del centrosinistra, che ha partecipato al presidio dei lavoratori del Moodys di Piccapietra. "Qui ci sono lavoratori che, giustamente, non vogliono che il Moody diventi un posto di desolazione, dove i dipendenti sono costretti a scegliere se smettere di lavorare e perdere uno stipendio o trasferirsi per un part-time in un'altra città. Sono persone che hanno famiglie, che hanno realtà consolidate a Genova". Ma per Salis il problema è complesso.
    "Basta girare di pochi gradi il nostro volto e vediamo un'altra realtà che è chiusa da 6 anni, la Rinascente, per la quale non ci sono certezze, non si sa quello che succederà - ha detto Salis -. Questa è la situazione di Genova. Nei giorni scorsi ero da Giglio Bagnara e c'era la stessa situazione. Nel centro, che è il luogo dove dovrebbe esserci più fermento, dove le persone lavorano e vivono la loro quotidianità, sta chiudendo tutto e gli investimenti non sono stati gestiti in alcun modo dal comune. Anche Elena Mirò se ne andrà e quindi quando anche i marchi che hanno realtà consolidate in tutto il Paese decidono di andarsene, è il segnale più triste: non trovano attraente stare a Genova, una città che non attrae investimenti di alcun tipo. Bisogna che qualcuno si assuma questa responsabilità. Il Comune deve mettersi in condizione di vigilare sui vari passaggi di proprietà e su quello che succede alle grandi realtà cittadine che coinvolgono così tanti lavoratori e poi deve fare un piano per attirare investimenti, che non possono solo essere investimenti privati per grandi opere strutturali, che molto spesso sono di dubbia utilità. Servono soluzioni complesse per problemi complessi: per tornate ad attirare gli investimenti a Genova, non basta alzare il telefono oppure dire "Siamo quelli del fare", perché puoi fare bene o puoi fare male, come stanno dimostrando le cose".
   

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