Anche la procura ha chiesto una
integrazione probatoria per chiarire le cause che hanno portato
al crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). In
particolare, nel corso dell'udienza del processo a carico di 58
imputati, i pubblici ministeri Walter Cotugno e Marco Airoldi
hanno spiegato al collegio di poter approfondire, tramite i
periti, se l'acqua che ha corroso i cavi sia arrivata
dall'esterno o se si trattasse di umidità rimasta intrappolata
sin dalla costruzione. I pm hanno chiesto anche di calcolare la
quantità di acqua e ossigeno che devono essere presenti per
avviare dall'interno la corrosione e se questi elementi possano
essere filtrati dall'esterno, attraverso fessurazioni nel
calcestruzzo.
Oltre ai pm anche gli avvocati hanno chiesto una integrazione
probatoria: riverificare lo stato globale dell'acciaio dello
strallo della pila 9 che si è spezzato, misurazioni di tipo
quantitativo sull'effettiva condizione dei cavi. I giudici
decideranno se accogliere o meno le richieste il prossimo primo
ottobre.
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