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Delitto trapano: consulenti, rabbia improvvisa ma omicida lucido

Delitto trapano: consulenti, rabbia improvvisa ma omicida lucido

"Non è stato commesso da soggetto in preda a crisi psicotica"

GENOVA, 17 settembre 2024, 19:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il delitto del trapano "non è stato commesso da un soggetto in preda ad una crisi psicotica". Lo affermano lo psichiatra Pietro Pietrini e lo psicologo forense Marcello Garofano a cui è la pm di Genova Patrizia Petruzziello ha chiesto di analizzare le "modalità comportamentali" dell'assassino. Per il delitto è indagato il carrozziere 65enne Fortunato Verduci, individuato grazie al dna a 29 anni dall'omicidio di Luigia Borrelli, trovata uccisa in vico Indoratori con un trapano conficcato in gola. "Basti pensare - spiegano consulenti - tra le altre cose, al fatto che l'assassino mantiene lucidità e controllo sufficienti a chiudere con il lucchetto la saracinesca del locale, dopo aver tirato anche la tenda che separava la zona da letto". Per Petrini e Garofano "è plausibile affermare che l'autore del reato sapesse dove fossero custodite le chiavi e il lucchetto Sargent, utilizzati per chiudere la porta di ingresso e la serranda del fondo" che "erano chiuse come le chiudeva abitualmente la defunta". Questo, fa ritenere che "l'assassino conoscesse la vittima e avesse già frequentato prima del omicidio il luogo del delitto". I due prima dell'efferato delitto avevano fumato almeno "un paio di sigarette", durante una lunga chiacchierata poi degenerata nell'aggressione e nel delitto.
    La relazione parla di una "aggressività reattiva" poiché "i numerosi colpi inferti alla vittima denotano l'incapacità della stesso di fermarsi a seguito dell'esplosione di una rabbia improvvisa, impulsiva e incontrollata". Verduci, secondo gli psichiatri, dopo aver picchiato la vittima e averla tramortita con uno sgabello "si è impadronito di un trapano elettrico e con questo attrezzo ha continuato ad infliggere sul corpo inerme e agonizzante della vittima ben 15 fori. come se volesse sfigurare, rovinare e oltraggiare l'integrità fisica della Borrelli".
    La Procura aveva chiesto l'arresto del carrozziere, difeso dagli avvocati Nicola Scodnik e Giovanni Ricco, ma il gip ha respinto sostenendo che sono passati troppi anni e l'assassino potrebbe essere cambiato. La pm ha fatto appello al Riesame e l'udienza è stata fissata il 23 settembre.
   

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