"La legge equipara la sentenza di
patteggiamento alla sentenza di condanna: patteggiando
l'imputato riconosce implicitamente la commissione di alcuni dei
reati contestatigli e concorda con il pubblico ministero la
relativa pena, ottenendo in cambio la riduzione fino ad un terzo
della stessa. Se, dunque, l'accordo raggiunto tra Toti e i pm
verrà accolto dal giudice e formalizzato in relativa sentenza,
troverà definitiva conferma il contesto corruttivo in cui si è
svolto il governo della regione Liguria negli ultimi anni". Lo
scrive in una nota Mattia Crucioli, consigliere comunale di
Uniti per la Costituzione.
"Toti poteva difendere il proprio operato e la propria
onorabilità ma non l'ha fatto, preferendo riconoscere la
commissione di alcuni dei reati contestatigli e scontare una
pena minore. La gravità dell'accertamento che consegue a tale
patteggiamento e le implicazioni - anche nell'imminente scelta
del nuovo presidente di regione - non possono sfuggire a
nessuno. Per questo ho depositato istanza ai sensi dell'art. 55
del regolamento comunale affinché durante il prossimo consiglio
tutti i gruppi si esprimano su quanto accaduto - ha aggiunto
Crucioli -. Mi auguro che tutte le forze politiche, ed in
particolare il sindaco candidato governatore, esprimano condanna
per gli illeciti compiuti dall'ex presidente di regione e che
sia unanime l'impegno a non ripetere più certi atteggiamenti di
accondiscendenza nei confronti dei potenti a cui neppure il
centrosinistra è risultato immune in passato. Uniti per la
Costituzione ha ben chiaro che indulgere nelle richieste dei
ricchi e dei potenti traendone vantaggio significa
inevitabilmente danneggiare i poveri e i deboli: per questo
abbiamo candidato un ex presidente della commissione antimafia
alla guida della nostra regione".
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