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Difesa di Giampaolo Amato chiede nuova perizia tossicologica

Difesa di Giampaolo Amato chiede nuova perizia tossicologica

'La sentenza di prime cure animata da furore sanzionatorio'

BOLOGNA, 28 febbraio 2025, 17:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Del tutto aleatoria è l'individuazione della causa di morte di Isabella Linsalata, così come la precisa ricostruzione della sua dinamica.
    Assolutamente fallace e irragionevole è, in particolare, l'esclusione del ruolo del Citalopram nel determinismo del decesso, a esclusivo e immotivato 'vantaggio' dell'impiego combinato del Sevoflurano e del Midazolam. Non sussiste una prova conclusiva del fatto che l'assunzione di Sevoflurano sia avvenuta per iniziativa dell'imputato o con il suo contributo.
    La tesi dell'auto somministrazione, è solida".
    E' quanto scrivono il professor Franco Coppi e l'avvocato Valerio Spigarelli nell'atto di appello contro la sentenza di condanna all'ergastolo per l'ex medico della Virtus Pallacanestro, Giampaolo Amato, che lo scorso 16 ottobre è stato ritenuto colpevole dell'omicidio della moglie, Isabella Linsalata, ginecologa di 62 anni, e della suocera, Giulia Tateo, 85 anni. I due delitti sarebbero stati commessi con un mix di Sevoflurano, un anestetico e Midazolam, ovvero benzodiazepine.
    Le morti di suocera e moglie erano condizione indispensabile, secondo l'accusa e la Corte d'Assise, per continuare la relazione extraconiugale che Amato portava avanti da anni ed entrare in possesso delle proprietà della moglie.
    Coppi e Spigarelli chiedono di assolvere Amato da entrambi i delitti "perché il fatto non sussiste" (o con altra formula) o in netto subordine di concedere le attenuanti generiche. Nel definire la sentenza di primo grado animata "da un vero e proprio furore sanzionatorio" nei confronti di Amato, nel caso di Linsalata i due legali avanzano una richiesta di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, attraverso "l'ammissione di perizia volta a scandagliare gli specifici aspetti meglio descritti in narrativa, anche attraverso lo svolgimento di una nuova analisi tossicologica dei campioni dei liquidi biologici ancor disponibili, presso istituto idoneo e necessariamente diverso da quelli già interpellati nel corso delle indagini preliminari".
    Per quanto riguarda Tateo, invece, "la tesi secondo la quale il decesso sarebbe avvenuto per mano omicida non è sostenuto da alcuna evidenza empirica o scientifica".
   

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