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Processo Amato: Procura chiede l'ergastolo per l'imputato

Processo Amato: Procura chiede l'ergastolo per l'imputato

'Conclusione obbligata, è responsabile dei fatti'

BOLOGNA, 18 settembre 2024, 15:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La conclusione è obbligata, devo chiedere la responsabilità dell'imputato per tutti i fatti.
    Siamo di fronte a due omicidi aggravati, quindi chiedo la condanna all'ergastolo con isolamento diurno di un anno".
    E' questa la richiesta della procuratrice aggiunta di Bologna, Morena Plazzi, nei confronti dell'ex medico della Virtus Giampaolo Amato, accusato dell'omicidio aggravato della moglie, Isabella Linsalata, ginecologa di 62 anni, uccisa tra il 30 e il 31 ottobre 2021, e della suocera Giulia Tateo, 87 anni, trovata morta 22 giorni prima della figlia. Le due donne, secondo l'accusa sarebbero state avvelenate con un mix di Sevoflurano, un'anestetico e Midazolam, ovvero benzodiazepine.
    Al medico la Procura contesta le aggravanti della premeditazione, dei motivi abietti e futili e l'uso del mezzo venefico.
    Amato venne arrestato dai carabinieri quasi un anno e mezzo dopo le due morti, l'8 aprile del 2023, e si è sempre proclamato innocente. L'imputato è presente, come sempre, nell'aula della Corte d'Assise, presieduta dal giudice Pier Luigi Di Bari. Amato per tutta la durata dell'udienza ha scosso la testa di fronte alle parole di Plazzi e ad un certo punto ha anche commentato sottovoce rivolgendosi ad uno dei suoi avvocati: "Ma che sta dicendo?".
   

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