BOLOGNA, 18 SET - "Amato è l'unica persona che aveva strumenti, abilità e conoscenza per causare queste morti. Ed è l'unica persona mossa da un movente. Non ci sono soluzioni alternative. Nessuna di queste due morti ha qualcosa di naturale, ci troviamo davanti a due morti criminali". Lo ha detto la procuratrice aggiunta di Bologna, Morena Plazzi, durante la sua requisitoria nell'ambito del processo davanti alla Corte d'Assise di Bologna che vede imputato l'ex medico della Virtus Giampaolo Amato, accusato dell'omicidio della moglie, Isabella Linsalata, ginecologa di 62 anni, uccisa tra il 30 e il 31 ottobre 2021, e della suocera Giulia Tateo, 87 anni, trovata morta 22 giorni prima della figlia. Le due donne secondo l'accusa sarebbero state avvelenate con un mix di Sevoflurano, un anestetico, e Midazolam, ovvero benzodiazepine.
"Questa è una storia orribile di gente perbene, sono entrata in questo procedimento e nel momento in cui l'ho fatto sono stati inquietanti i riferimenti ad altre persone perbene che nel passato sono state protagoniste di fatti così tristi e inquietanti, che dietro l'apparenza di eccellenza nascondevano segreti o situazioni di gravi turbamenti", ha detto Plazzi, riferendosi probabilmente al caso Murri del 1902.
"Nel cercare i contenuti di alcune di queste vicende ho cominciato a chiedermi come è possibile negli anni 2000 trovarsi ancora di fronte a cose del genere". Questo è un "processo difficile, indiziario, dove dobbiamo prendere in esame documenti che non costituiscono la prova dei fatti ma hanno elementi significativi". Ma "la prova indiziaria ha dignità come la prova diretta. E qui ci sono elementi indiziari di sicura gravità".
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