REGGIO EMILIA, 04 AGO - È stata chiesta l'archiviazione per l'ex vicepremier 5 Stelle Luigi Di Maio nel procedimento a suo carico per la presunta diffamazione all'ex sindaco Pd Andrea Carletti, nella bufera che scaturì dopo gli arresti del cosiddetto 'caso Bibbiano' per i presunti affidi illeciti in Val d'Enza (Reggio Emilia). Lo riporta l'edizione locale del Resto del Carlino.
La richiesta della procura di Reggio Emilia è stata depositata il 10 luglio scorso e porta le firme della pm Valentina Salvi e del procuratore capo Calogero Gaetano Paci.
"All'epoca dei fatti, l'attuale indagato rivestiva la carica di leader politico di un partito, ma anche e soprattutto la carica di vicepresidente del Consiglio nonché ministro delle Politiche sociali e deputato della Repubblica. Quanto espresso nel post pubblicato presso la nota piattaforma social deve anzitutto essere inteso quale commento a una vicenda giudiziaria di pubblico interesse e dominio, oggettivamente qualificabile quale manifestazione di un pensiero politico, avendo la vicenda assunto anche rilevanza politica". Sono queste, in sintesi, le motivazioni con cui la procura chiede l'archiviazione per Di Maio, stralciando la sua posizione rispetto a quella degli altri 47 indagati per lo stesso reato. L'inchiesta era scaturita da centinaia di querele presentate da Carletti, tramite il suo avvocato Giovanni Tarquini, su numerosi post social ritenuti minacciosi e diffamatori. Carletti era finito ai domiciliari a giugno 2019, poi fu liberato e attualmente è a processo per abuso di ufficio, proprio sui presunti affidi illeciti in Val d'Enza. L'inchiesta per diffamazione ha viaggiato parallela rispetto al processo principale, che vede come rappresentante dell'accusa lo stesso pm, Valentina Salvi.
Il difensore di Carletti, Tarquini, annuncia opposizione, "ci stiamo muovendo in sede civile".
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