Da Firenze a Torino, un pezzo
d'Italia è vestito di giallo, per tre giorni, per accogliere la
partenza del Tour de France che per la prima volta scatta
dall'Italia. Con Bologna che domani ospiterà uno dei simboli
francesi più celebri nel mondo, proprio nel giorno in cui la
Francia vota per le elezioni politiche.
Il ciclismo è uno sport fratto anche di memoria: è se Firenze
ha omaggiato Gino Bartali e la tappa di lunedì a Torino sarà
dedicata a Fausto Coppi, domani si celebrerà la leggenda di
Marco Pantani, con la partenza dalla sua Cesenatico, dopo la
prima tappa con arrivo a Rimini, in cui i tifosi del pirata non
hanno fatto mancare la loro presenza e il ricordo del vincitore
del Tour del 1998.
A Firenze il via ufficiale è arrivato da piazza della
Signoria, dove i 167 corridori sono stati accolti da un boato e
dalle note degli inni nazionali, prima la Marsigliese, poi il
Canto degli italiani, a cui è seguito il taglio del nastro,
davanti alla Loggia dei Lanzi, con la neo sindaca di Firenze
Sara Funaro, alla sua prima uscita, il principe Alberto di
Monaco, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l'ex
sindaco Dario Nardella che poi è salito sull' ammiraglia insieme
al direttore del Tour, Christian Prudhomme.
Sono state decine di migliaia le persone che in questa prima
giornata hanno gremito le strade: non solo nelle città
attraversate, su tutte Firenze, ma anche e soprattutto nei
piccoli centri (come Dicomano, Premilcuore e Santa Sofia) che
non hanno voluto perdere l'occasione di mostrarsi nella loro
veste migliore al passaggio della terza manifestazione più
seguita al mondo, dopo Olimpiadi e mondiali di calcio.
La vetrina del Tour è stata anche un'occasione per cercare
visibilità per una causa per cui si lotta: a Firenze si sono
fatti vedere gli operai della Gkn, da mesi senza stipendio,
domani protesteranno gli alluvionati della Romagna che chiedono
i rimborsi per i danni subiti. Molte, lungo il percorso, le
bandiere della Palestina, che saranno probabilmente molte di più
domani a Bologna.
La tappa di domani è infatti tutta in Emilia-Romagna con
l'arrivo a Bologna dopo aver ripetuto per due volte le brevi ma
terribili rampe del Colle di San Luca, che non permetteranno
agli uomini migliori che puntano alla classifica di nascondersi.
Lunedì si riparte da Piacenza e si farà rotta su Torino, dove
invece avranno un'occasione i migliori sprinter del mondo.
Martedì il Tour riparte da Torino e, attraverso la Savoia,
ritornerà a casa.
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