Padova dedica una mostra fuori dai
canoni a Giotto e ai suoi affreschi. Si tratta infatti di una
esposizione che vedrà protagonista la fotografia e racconterà
con le immagini dell'800 e del '900 il rapporto dei primi
fotografi con Giotto, e con la Cappella di Scrovegni che ne
custodisce il ciclo pittorico più importante.
Si terrà dal 28 ottobre al 7 aprile 2024, al Museo Eremitani
di Padova, e si intitolerà "Lo scatto di Giotto. La Cappella
degli Scrovegni nella fotografia fra '800 e '900". Un
appuntamento, grazie al quale si potrà conoscere più da vicino
l'importanza dei celebri affreschi padovani, cuore del progetto
'Urbs Picta', valso alla città la seconda iscrizione nel
patrimonio Unesco.
"Questa mostra - spiega l'assessore alla Cultura del Comune
di Padova, Andrea Colasio -. racconta in modo compiuto il
rapporto tra Giotto e la fotografia nell'800 . Sullo sfondo
resta la grande battaglia civile realizzata dal Comune per
salvare la Cappella degli Scrovegni dalla distruzione e dalla
vendita agli inglesi. È una grande storia che narra di come la
fotografia diventi uno strumento fondamentale rispetto alle
esigenze di documentazione e sia funzionale ad una politica di
restauro. Il confronto tra le fotografie di quarant'anni fa con
quelle di oggi permette di raffrontare il degrado degli
affreschi o il restauro".
La rassegna proporrà per la prima volta materiali originali
di archivio dopo due secoli. "Non solo - conclude Colasio -,
grazie all'intelligenza artificiale e a videowall giganti è
stato rimesso in vita Enrico Scrovegni, figura importante della
nostra storia".
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