L'ex chiesa bolognese di San
Mattia ospita dal 15 novembre al 15 dicembre 'Costellazioni',
prima mostra personale in Italia dell'illustratrice belga
Dominique Goblet, pioniera e maestra del fumetto sperimentale
contemporaneo. A lei il festival 'A occhi aperti. Disegnare il
contemporaneo', promosso dall'Associazione Hamelin e incentrato
sul fumetto di ricerca e sull'illustrazione contemporanea,
dedica quest'anno un progetto speciale.
Al centro della mostra, realizzata in collaborazione con
Musei Nazionali di Bologna, un'installazione composta dalle
tavole originali dei primi due capitoli di una trilogia in
corso, che esplora il rapporto tra corpi femminili e paesaggio:
'Ostende', edito nel 2021 da Frémok, un racconto di rinascita
che ha per protagoniste alcune presenze femminili, corpi maturi
che si mostrano in relazione con il panorama delle coste del
Mare del Nord, e il ciclo 'Les forêts sombres' - inedito ed
esposto in anteprima al festival - in cui donne, di nuovo
ritratte nella loro nudità, attraversano fisicamente e
simbolicamente una foresta, in un gioco di luci e ombre, bianco
e nero e colore. Qui Goblet interroga l'idea di bellezza e di
canone, indagando la relazione tra sguardo e potere, tra nudità
e affermazione di sé, tra paesaggio e corpi, mettendo in scena
soggetti su cui si sono stratificati stereotipi e precisi
modelli iconografici.
Da questo nucleo, che apre il percorso tematico di questa
edizione di 'A occhi aperti', si dipanano, come le stelle di una
costellazione, gli altri lavori dell'artista: dagli esordi con
il fumetto autobiografico alla fine degli anni Novanta alle
collaborazioni con disegnatrici e disegnatori, fino ai lavori di
ricerca più personali, schizzi e carnet di studio, che
compongono un ritratto completo dell'opera di un'autrice che ha
segnato l'evoluzione del fumetto degli ultimi trent'anni.
'Costellazioni' fa parte di un progetto speciale dedicato a
Dominique Goblet che si completa con eventi, incontri e
proiezioni.
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