"Candidare la Via Appia, Regina Viarum, alla lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco per il 2024 ha un grande valore storico e simbolico per il patrimonio archeologico e culturale: espressione di un progetto audace e grandioso dell'antichità, che costituì l'origine dell'intero sistema romano di comunicazione e il fondamento dell'articolata viabilità del bacino del Mediterraneo". Così Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura, a conclusione della riunione finale tenutasi nell'ambito della missione di valutazione sulla via più importante dell'Italia antica presso il ministero della Cultura.
"Un risultato che ho auspicato e fortemente sostenuto, nel quale è stato fondamentale anche il dialogo continuo tra il Mic e gli organismi consultivi dell'Unesco" ha aggiunto il sottosegretario ringraziando Sanjin Mihelic, esperto dell'Icomos - International Council on Monuments and Sites. "Nelle sue lunghe giornate di sopralluoghi credo abbia potuto esperire un intenso e coinvolgente percorso di candidatura. Un ampio processo partecipativo e corale, che ha visto il coinvolgimento di numerosissimi Uffici del Mic, centrali e periferici, oltre a quello di 4 Regioni, 13 tra città metropolitane e province, 73 comuni, 14 enti parco, cui si aggiunge anche il prezioso contributo della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, di numerosi atenei italiani e stranieri, di oltre cento associazioni e club, di operatori di settore e tecnici, di molteplici comunità disseminate sul territorio dell'Italia centro-meridionale".
"Questa giornata rappresenta quindi - ha concluso - un momento significativo del percorso di candidatura. Auspico che il coinvolgimento di tante e importanti risorse possa far rivivere la via Appia nel suo inestimabile valore di eredità culturale per l'intera Umanità".
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