La seconda edizione del Festival di
Cervia per Grazia Deledda si è conclusa ripetendo il successo
dell'esordio: la due giorni deleddiana nel giardino di Villa
Caravella, la casa-vacanza comperata con i soldi del premio
Nobel, ha registrato la partecipazione di un pubblico numeroso e
molto attento, che ha confermato l'affetto e l'interesse per le
opere di una grande scrittrice, ancora l'unica italiana premio
Nobel per la letteratura.
Nel cortile della 'casa color biscotto' si sono incontrati
cervesi, turisti, appassionati di letteratura, curiosi, in un
confronto all'insegna della cultura e della convivialità.
"Alla sua seconda edizione, il Festival si è confermato essere
il format giusto per l'omaggio che Cervia deve alla sua
cittadina onoraria più illustre", commenta la giornalista Marisa
Ostolani, presidente dell'Associazione Grazia Deledda, una Nobel
a Cervia, che ha organizzato l'evento.
"Continueremo il nostro percorso in un rapporto positivo con
la città. Ai candidati sindaci abbiamo lanciato alcune proposte,
tra cui la necessaria illuminazione delle statue deleddiane di
Angelo Biancini, nella rotonda Milazzo, una sede adeguata per le
associazioni culturali come la nostra e un progetto per il
centenario dell'assegnazione del premio Nobel per la letteratura
che dovrà essere all'altezza dello sguardo della seconda donna
al mondo ad avere raggiunto questo traguardo".
A ricordare la grande scrittrice anche la pronipote Grazia
Elena Madesani Deledda, giunta a Cervia da Monza per dare la
propria testimonianza e sostenere il lavoro dell'Associazione.
Molto seguite le conversazioni letterarie. In particolare,
"Quando il maestrale incontra il garbino" con gli autori sardi
Silvia Sanna, Sarah Savioli e Alessandro De Roma chiamati a
rileggere le opere cervesi di Grazia Deledda; la conferenza
della scrittrice giornalista Lia Celi e la chiacchierata tra la
critica letteraria Rossana Dedola e la giornalista Letizia
Magnani su Elsa Morante. "Da tutti gli incontri del Festival è
emersa la grande modernità di Grazia Deledda, scrittrice troppo
a lungo dimenticata e ancora ingabbiata da definizioni critiche
frettolose e superficiali", commenta Elena Gagliardi, vice
presidente dell'associazione, che ha condotto le conversazioni.
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