Ventitré opere come migliore
espressione del panorama artistico della Sardegna. Inaugurata a
Ulassaila prima biennale d'arte contemporanea dedicata a Maria
Lai.
Taglio del nastro di fronte alle centinaia di persone che hanno
affollato le sale di Casa Cannas, insieme alla Stazione
dell'arte il luogo che accoglie i pezzi dei 25 artisti
coinvolti.
Progetto e destino il titolo di un percorso concettuale che è
un naturale omaggio all'arte di Maria Lai, pensato dal direttore
artistico Gianni Murtas e dal comitato scientifico composto da
Antonello Carboni, Chiara Mancae Damiano Rossi. L'iniziativa è
promossa dal Comune di Ulassai e dalla Stazione dell'arte
all'interno del Progetto Borghi, finanziato dall'Unione europea
attraverso il programma NextGenerationEu-M1C3-Linea A Pnrr.
Per il sindaco Giovanni Soru la biennale rappresenta "un
legame saldo con il passato che ci accompagna verso il futuro.
La sfida per i prossimi 30 mesi di iniziative legate al Progetto
Borghi passa anche per Casa Cannas, una struttura
importantissima che oggi abbiamo quasi completato e che ci
permetterà di diventare un polo di riferimento per l'arte
contemporanea, in stretto legame con la Stazione dell'arte che
custodisce invece le nostre radici".
La Biennale sarà visitabile sino al 6 ottobre 2024,
articolata in un percorso multimediale che si snoda attraverso i
linguaggi della pittura, della fotografia, della videoarte,
dell'installazione, della scultura. Gli artisti coinvolti sono
Silvia Argiolas, Irene Balia, Ruggero Baragliu, Nicola Caredda,
Federico Carta, Roberto Cireddu, Siro Cugusi, Roberto Fanari,
Paulina Herrera Letelier, Silvia Idili, Marco Loi, Alberto
Marci, Silvia Mei, Veronica Paretta, Samuele Pigliapochi, Paolo
Pibi, Paola Pinna, Gianmarco Porru, Francesca Randi, Massimilano
Rausa, Giuliano Sale, Stefano Serusi, Danilo Sini, Angelo
Spatola, Marco Useli.
"Intitolare una biennale d'arte a Maria Lai - spiega il
direttore artistico Gianni Murtas - non significa però andare
alla ricerca nel panorama attuale di cloni del suo lavoro, ma
semmai capire in che modo alcuni aspetti fondanti del suo
percorso siano ancora oggetto di riflessione da parte di artisti
che inevitabilmente si trovano a operare in contesti per molti
aspetti differenti. Non si tratta dunque di trovare eredi, ma di
vedere se le intuizioni di Maria hanno un senso nel concreto
operare dell'arte d'oggi, se nonostante l'indiscutibile
connotazione moderna la ricchezza delle sue ricerche riesce
ancora a misurarsi negli orizzonti della contemporaneità.
Inutile dire che noi crediamo di sì".
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