Vendemmia, prezzi di vino e uve,
export. Rischio corto circuito per il vino italiano in questo
2023 che, secondo l'Osservatorio di Uiv-Vinitaly, si sta
manifestando come il più complicato degli ultimi 20 anni.
Cattive notizie arrivano dalla vendemmia in corso. In
particolare al Nord - a partire da Veneto, Friuli Venezia
Giulia, Piemonte - ma anche nel Mezzogiorno (Abruzzo e Sicilia),
i volumi delle uve raccolte sono inferiori a quanto preventivato
(-12% dall'Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv), a causa della
grandine e del caldo persistente, che ha asciugato le uve. Per
contro, si prospetta un'annata di qualità eccellente per molte
importanti denominazioni dello Stivale, a partire dai vini
rossi.
Nonostante la scarsità del prodotto disponibile per la nuova
annata, rileva Uiv, il mercato del vino sfuso è fermo, con il
numero di contrattazioni a -40% rispetto alla media tradizionale
del periodo e prezzi che - non solo sui vini comuni, ma anche su
quelli Dop-Igp, specie del Centro-Sud Italia - stanno
registrando forti pressioni verso l'alto. E dal commercio
internazionale arrivano ulteriori segnali negativi. Secondo
l'Osservatorio Uiv-Vinitaly, che ha elaborato gli ultimi dati
export di vino italiano verso l'area extra-Ue relativi ai primi
7 mesi dell'anno, il trend ha ormai raggiunto decrementi
tendenziali ormai quasi in doppia cifra nei volumi (-9%) e in
recessione anche nei valori (-6%). Pesante la situazione nel
primo mercato al mondo - gli Stati Uniti - che negli ultimi 4
mesi è passato da -4% (volume) a -12%, con gli spumanti
tricolori a -16% e i fermi imbottigliati a -10%.
Complessivamente, a eccezione della Russia tutti i top 12
mercati terzi presi in esame segnano quantità in calo a partire,
oltre che dagli Stati Uniti, da sbocchi chiave come Regno Unito
(-3%), Svizzera (-10%), Canada (-20%), Giappone (-16%), Norvegia
(-13%), ma anche da piazze emergenti come Cina (-27%) Sud Corea
(-40%), Australia (-20%) e Brasile (-4%).
"Il vino - ha concluso Castelletti - è un bene voluttuario e
come tale risente particolarmente della congiuntura. C'è la
consapevolezza che dopo un biennio eccezionale questo sarà un
anno di sacrifici per tutti. Sarà fondamentale concordare con le
istituzioni un piano strategico per la promozione e il business
del vino italiano nel mondo".
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