"Il titolo di '50 vini della
Campania' non a caso è senza l'articolo, non scrivo infatti dei
50 vini perfetti, ma lascio lo spazio aperto, è una selezione
disponibilissima, cerco di farla con criterio ma non escludo
ovviamente che altri vini abbiano determinate caratteristiche
per rientrare nel libro". Così Gimmo Cuomo, giornalista ed
esperto della cucina e dei vini, parla del suo libro appena
uscito in edizione Rcs con il Corriere del Mezzogiorno, che
porta a un viaggio tra, in realtà, 49 vini campani, più uno che
arriva da Ventotene "terra di confine e di confino, campana fino
al 1934, quando un dittatore in orbace l'attribuì come forzato
ornamento, con le altre isole ponziane, alla neo istituita
provincia di Latina".
Cuomo ha presentato il volume all'ultima giornata di Vitigno
Italia che si è chiuso ieri alla Stazione Marittima di Napoli,
dopo tre giorni di successo, con tanti vini campani ma anche con
ampia rappresentanza di etichette di altre regioni, dalla Puglia
agli ottimi sapori del Friuli e della Valle d'Aosta. Il libro di
Cuomo si basa sul vino campano "che era noto e amato - spiega
l'autore - dagli antichi romani che conosciamo nelle numerose
citazioni letterarie nelle 'taberne pompeiane'. A Ischia alla
fine dell'800 si erano censite più di 250 cantine. Poi le
aziende vinicole si sono ridotte, sono rimaste 2 o 3,
fortunatamente negli ultimi anni c'è una ripresa. Vedo molti
giovani che si lanciano in questo campo facendo piccole aziende
nei paesini dell'Irpinia, che sicuramente è l'area campana più
vocata, ma anche nel beneventano. Molti ragazzi oggi studiano il
settore vino, magari fanno esperienze al nord Italia o
all'estero ma poi tornano nella loro terra a fare il vino".
L'estate in arrivo e il boom mondiale di Napoli e della
Campania come meta turistica apre anche nuove porte al vino
campano che viene scoperto da chi viene dall'estero e amato dai
campani stessi che amano scoprire nuove cantine di qualità.
Cuomo narra nel libro la storia delle etichette, il terreno,
l'uva, la passione dei produttori migliori: "Non ho un consiglio
preciso di uno o due bottiglie - spiega - penso che tutti i vini
che ho ricompreso in questo libro da un punto di vista
qualitativo esprimono livelli molto significativi. Non è una
classifica la mia ma un viaggio da compiere alla scoperta dei
vini. L'Italia fa tanti grandi vini, ma alla fine il mio
consiglio è di assaggiare il vino campano che presenta delle
peculiarità assolute. In Italia il Chianti o il Brunello di
Montalcino o il Barolo forse hanno una marcia in più già in
partenza. Ma certamente un Taurasi prodotto secondo il
disciplinare e magari anche attendendo un po' di invecchiamento
sicuramente è un ottimo vino rosso in grado di regalare
soddisfazioni diverse rispetto a questi mostri sacri".
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