"Con il contributo decisivo
dell'Italia si sta tornando a ragionare pragmaticamente,
seguendo la logica della difesa della ricchezza della nostra
Unione Europea, intesa come la immaginarono i padri fondatori
dell'Europa nel 1957, con la produzione che doveva garantire più
ricchezza e prosperità ai popoli europei insieme alla pace.
Purtroppo abbiamo la guerra alle porte e dall'altra parte
abbiamo visto impoverire alcuni settori strategici, come quello
dell'agricoltura, che nel tempo sono stati subordinati a scelte
ideologiche che non avevano alcun senso. E allora siamo entrati
18 mesi fa in Unione Europea con un governo guidato da Giorgia
Meloni che ha cambiato l'approccio alle vicende, dicendo che per
noi l'agricoltore era il centro dello sviluppo dell'economia
europea, ne garantiva l'approvvigionamento alimentare, garantiva
la qualità e garantiva l'ambiente. Era il primo ambientalista".
Così il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare
e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervistato da Radio24
all'indomani del Consiglio Agrifish a Bruxelles.
"Per questo - ha proseguito Lollobrigida - abbiamo chiesto
dall'inizio la revisione dell'impostazione e un cambio di rotta
decisivo" e, ha aggiunto "oggi l'agricoltura non è più un
pericolo per l'ambiente agli occhi dell'Europa ma deve essere,
come è, il centro della protezione dell'ambiente".
Sotto la lente anche la garanzia di reddito e prezzi giusti.
In particolare, ha evidenziato Lollobrigida - abbiamo chiesto di
creare un osservatorio sulla trasparenza dei prezzi dal
produttore al distributore arrivando al consumatore" per
arrivare a valutare "se qualcuno approfitta della sua posizione
dominante mettendo in difficoltà ovviamente l'elemento più
debole, che 9 volte su 10 è il produttore agricolo, a cui deve
essere riconosciuto il giusto prezzo che non può scendere sotto
i costi di produzione".
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