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Il diabetologo diventa manager della multi-cronicità

Il diabetologo diventa manager della multi-cronicità

Agli stati generali del diabete il punto sulle priorità

ROMA, 20 marzo 2025, 09:34

Redazione ANSA

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Un nuovo modello di assistenza che non si limiti al diabete, ma affronti anche le comorbidità e la complessa realtà della multi-cronicità; la semplificazione della Nota 100 di Aifa, per garantire un accesso più rapido ed efficace alle terapie; un aggiornamento dei Lea che risponda meglio alle esigenze delle persone con diabete, adeguando la tariffa della "visita diabetologica" e reinserendo prestazioni fondamentali per la diagnosi e la gestione delle complicanze del diabete, come l'esame del fondo oculare e la fotografia digitale del fondo per la retinopatia, da erogare in regime di esenzione per le persone con diabete. Queste sono alcune delle priorità individuate e discusse oggi durante gli Stati Generali sul Diabete 2025, in corso presso il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL).
    L'evento, promosso dalla Federazione delle Società Diabetologiche Italiane - FeSDI e dall'Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, rappresenta un importante momento di confronto e discussione annuale tra i principali stakeholder del settore - Società scientifiche, Associazioni pazienti, società civile, aziende - e rappresentanti istituzionali, per individuare gli ambiti d'azione prioritari e più idonei a ridisegnare il futuro dell'assistenza agli oltre 4 milioni di italiani con diabete. Un documento, rivolto alle istituzioni, indica le priorità su cui intervenire per il contrasto al diabete nel nostro Paese. Tra le altre azioni ritenute necessarie secondo gli Esperti, il riconoscimento dell'attività fisica come strumento terapeutico, la creazione di una rete dedicata per la gestione della sindrome del piede diabetico, fondi per l'attuazione dello screening del diabete tipo 1 su scala nazionale.
    Di fronte a una patologia con una prevalenza in Italia del 7% e destinata a crescere, così come in tutto il mondo, dove entro il 2030 ne saranno affetti circa 640 milioni di individui, è dunque evidente l'urgenza di una visione strategica per instaurare un cambio di paradigma in grado di contenere il problema. Il diabete, che da solo assorbe circa l'8% del budget sanitario totale, è anche la prima causa di ulteriori gravi complicanze cardiovascolari, renali, oculari e a carico degli arti inferiori, rappresentando un'emergenza sanitaria su cui intervenire tempestivamente.
    "Il diabete è una patologia grave e diffusa, difficile da gestire, con una molteplicità di ricadute sulla persona che ne è affetta, sia dal punto di vista fisico sia psicologico sia in termini di relazionalità sociale", dichiara il Professor Renato Brunetta, Presidente del CNEL. "Sugli stili di vita il CNEL sta lavorando a un disegno di legge delega basato su un approccio globale, che ricomprenda la sfera della sanità e al tempo stesso la formazione, il lavoro, lo sport, la corretta alimentazione.
    Con l'obiettivo di far convergere l'impegno di tutti: ministeri, istituzioni, mondo della ricerca, scuola, corpi intermedi", ha aggiunto.
    "Ma serve, innanzitutto, un cambio di paradigma. Data la complessità della multi-cronicità, condizione tipica della persona con diabete, è necessario passare da un approccio centrato sulla malattia (disease management) a un modello di gestione della salute (health management). In questo scenario, il diabetologo deve avere un ruolo centrale come primo referente clinico nella preservazione dello stato di salute oltre che nella diagnosi e cura delle complicanze della persona con diabete. Un modello che favorisca un approccio integrato e personalizzato, in cui il diabetologo collabori attivamente con altri specialisti quando necessario", ha spiegato Raffaella Buzzetti, Presidente FeSDI e della Società Italiana di Diabetologia SID.
    "Solo il 30% delle persone con diabete ha accesso a cure specialistiche, cruciali per accedere all'innovazione terapeutica", spiega il Professor Riccardo Candido, Presidente AMD.
    "Come Intergruppo parlamentare siamo fortemente impegnati, anche attraverso l'impulso legislativo, rispetto all'emergenza che oggi il diabete rappresenta per il nostro sistema sanitario", dichiara la Sen. Daniela Sbrollini, Co-Presidente Intergruppo Parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili e Vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato, "Il diabete, come l'obesità, comporta gravi ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne è affetto, dei suoi famigliari e di coloro che se ne prendono cura. Le riforme in atto, che ridisegnano l'assetto dei servizi e della presa in carico dei pazienti" ha aggiunto Roberto Pella, Co-Presidente Intergruppo Parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili.
   

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