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Le luci delle aurore boreali celebrano l'equinozio di primavera

Le luci delle aurore boreali celebrano l'equinozio di primavera

In questo periodo il campo magnetico terrestre è più sensibile al vento solare

20 marzo 2025, 06:54

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Aurore boreali accompagnano l 'equinozio di primavera alle latitudini più alte (fonte: harold.lloyd da Flick CC BY-NC-SA 2.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Aurore boreali accompagnano l 'equinozio di primavera alle latitudini più alte (fonte: harold.lloyd da Flick CC BY-NC-SA 2.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il 20 marzo, alle ore 10,02 italiane, arriva l’equinozio di primavera e a celebrarlo alle potrebbero esserci, alle alte latitudini, anche le luci delle aurore boreali: in questo periodo, infatti, come anche in autunno, l’orientamento assunto dal campo magnetico terrestre lo rende più ‘sensibile’ al vento solare in arrivo, generando aurore più intense e brillanti per gli spettatori delle alte latitudini. “Durante gli equinozi l’asse terrestre diventa parallelo al piano dell’orbita del nostro pianeta intorno al Sole – dice all’ANSA Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste – e questo favorisce la riconnessione del campo magnetico della Terra con il vento solare”.

Questo effetto, chiamato ‘effetto Russel-McPherron’, è stato proposto per la prima volta nel 1973: secondo la teoria, nei giorni intorno all’equinozio la geometria del campo magnetico terrestre cambia in modo tale da favorire l’apertura di ‘crepe’, che permettono alle particelle cariche provenienti dal Sole di penetrare più facilmente nell’atmosfera terrestre.

“Deve però esserci un effetto perturbatore”, aggiunge Messerotti: “Nei giorni scorsi si è verificata un’espulsione di massa coronale, o Cme (un’espulsione di materia sotto forma di plasma), ma non sappiamo ancora il suo tempo di arrivo né se colpirà la Terra”. Al momento, il Centro di previsione meteorologica spaziale dell’agenzia statunitense Noaa non prevede tempeste geomagnetiche nei prossimi giorni.

L’equinozio potrebbe però essere l’occasione per osservare alcuni degli sciami meteorici che è possibile individuare nel mese di marzo. Come ricorda l’Unione Astrofili Italiani (Uai), il 19 marzo arrivano le Theta Leonidi, uno sciame modesto con una media di appena 2 meteore all’ora, ma che può sorprendere con apparizioni particolarmente luminose nella costellazione del Leone. Il 20 marzo, invece, raggiungono il loro massimo le Beta Triangulidi: queste meteore appaiono nella costellazione del Triangolo che, data la sua posizione vicina al Polo Nord, ne permette l’osservazione per tutta la notte.

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