Polemiche in casa Renault.
Ildirettore generale del gruppo francese, Luca De Meo, riceverà
i dipendenti di Alpine, la squadra di Formula 1 filiale del
celebre costruttore d'Oltralpe, il 20 settembre, per cercare di
placare le acque dopo il contestato annuncio dello stop alla
fabbricazione dei motori F1 di Alpine in Francia. I
rappresentanti del personale, rivela l'agenzia France Presse,
intendono ''portare a conoscenza" di De Meo "l'incomprensione
legata alla fine dello sviluppo del motore F1 in Francia, sul
sito di Viry-Châtillon, una tecnologia unica in Francia'', si
legge in una nota diffusa dai sindacati, che giovedì scorso
hanno manifestato davanti all'ufficio del direttore generale.
Renault, che concepisce e fabbrica i propri motori da
competizione sul sito di Viry-Châtillon (Essonne) da 47 anni, ha
informato a fine luglio i rappresentanti del personale del suo
auspicio di trasformare quel medesimo stabilimento. L'idea
sarebbe di acquistare, dal 2026, un motore per i monoposti
Alpine di F1, probabilmente a Mercedes, secondo i dipendenti,
piuttosto che continuare a fabbricarlo in seno all'azienda. La
decisione riguarderebbe 360 lavoratori, ma anche diversi
fornitori di Alpine. Con risparmi per 120 milioni di euro
all'anno, mentre il costo di acquisto di un motore da un altro
costruttore ammonterebbe ad un massimo di 17 milioni di euro.
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