Il ceo di Stellantis, Carlos
Tavares, ha risposto alla lettera inviatagli l'altro ieri dal
presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Nel
documento, Tavares ribadisce che "lo stabilimento di Atessa
rimane centrale nella strategia di Stellantis, come dimostra il
recente lancio dell'intera gamma rinnovata di veicoli prodotti
ad Atessa (Fiat Professional Ducato, Citroen Jumper, Peugeot
Boxer e Opel/Vauxhall Movano), nonché i nostri investimenti
nell'efficienza energetica del reparto verniciatura e gli
sviluppi regolari e continui a sostegno del piano strategico
Stellantis Dare Forward 2030".
Nella lettera al numero uno di Stellantis Marsilio aveva
chiesto il rinnovo dell'impegno espresso, volto a investire
nella struttura di Atessa, considerata strategica. Marsilio
aveva infatti espresso la sua preoccupazione: "Negli ultimi mesi
invece - scriveva - - sembrerebbe si stia verificando una
sensibile riduzione della produzione giornaliera di veicoli
commerciali con il conseguente ricorso all'istituto della cassa
integrazione per i dipendenti". Nella sua risposta Tavares dice
che in merito al ricorso alla cassa integrazione nello
stabilimento abruzzese, ''è dovuto a una flessione congiunturale
dei volumi di mercato e non è strutturale". "Tra l'altro -
aggiunge nella lettera - questa misura non comporta la chiusura
totale dell'impianto, ma il passaggio temporaneo da tre a due
turni". Tavares ricorda poi nel documento che "i furgoni di
grandi dimensioni sono e restano un segmento cruciale, anche
perché rappresentano un terzo dei volumi in Europa" e che "le
flessioni del mercato, come quella attuale, possono ovviamente
interferire con questo programma, che sosterremo con adeguate
politiche commerciali e di sviluppo". Ribadendo lo spirito
costruttivo con il presidente Marsilio, il ceo di Stellantis
conclude la lettera sottolineando "che le prestazioni e la
sostenibilità della nostra azienda dipendono anche dalla
competitività dell'ambiente in cui operiamo". "Tra i fattori
chiave - precisa Tavares - ci sono costi energetici ragionevoli,
infrastrutture ferroviarie e stradali all'altezza degli standard
internazionali e il giusto sostegno ai nostri investimenti
attraverso i Contratti di Sviluppo".
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