- "Marcello come here..." la voce suadente di Anita Ekberg risuona nei corridoi del museo dell'isola di San Servolo a Venezia. C'è Mastroianni, nell'anno del centenario della nascita, che sorride nelle decine di foto alle pareti, dai primi film del dopoguerra a Fellini ovviamente, agli ultimi di una carriera lunghissima. E c'è la sua voce inconfondibile, sottile, tratta da spezzoni dei suoi film.
Giuseppe Tornatore, membro della giuria di Venezia 81, si è ritagliato del tempo questa mattina per partecipare all'inaugurazione della mostra omaggio del CSC con il presidente Sergio Castellitto, la curatrice Laura Delli Colli, il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco e il presidente della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone.
"Sono foto splendide dei set - commenta Tornatore - le mie preferite sono quelle a colori di Otto e mezzo che davvero mi emozionano, spero che questa mostra possa circolare".
A San Servolo fino al 9 gennaio, nata in accordo con la Mostra del cinema di Venezia, la mostra "rimanda ad una dimensione di dolcezza, nostalgia, che sono tra le qualità principali di Mastroianni, docile senza essere servile come amava dire di lui Manoel De Oliveira. Il mio primissimo film Il generale dell'armata morta con Mastroianni e Piccoli sul set, fu una vera accademia per me durata 10 settimane", ha detto Castellitto. "Le star possono rimanere attori e lui era così, era il primo che davanti ad un primo piano non aveva un atteggiamento mosso o organizzato da esperienza, saggezza, scaltrezza ma un uomo che dopo 100 film era colto dal panico, quel panico fondamentale per un attore che consente di non recitare con automatismi. E' un omaggio - ha aggiunto quasi commosso Castellitto - sentito: in questi tempi di ferocia, crudeltà, morte e guerre, noi che siamo in questa bolla del festival mettiamo in scena la storia di un uomo che ha di se sempre rimandato indietro un'immagine pacificatoria".
La Mostra è situata sull'Isola di San Servolo, dove è in allestimento la nuova, suggestiva sede del CSC - Immersive & Performing Arts, il primo polo dedicato alle arti immersive e performative in Italia. Oltre cento le immagini dell'Archivio fotografico della Cineteca Nazionale, tutte in grande formato, alle quali si aggiungono testimonianze, alcuni preziosi inediti e molti estratti da una lunga masterclass tenuta proprio davanti alla platea degli allievi del CSC - Scuola Nazionale di Cinema ma anche da filmati - anche questi d'archivio - in cui Mastroianni parla di sé e del suo rapporto con i registi - primo tra tutti Federico Fellini - le compagne e i compagni di lavoro sul set, ma anche delle sue passioni e del suo modo di vivere il cinema, e non solo.
La curatrice Laura Delli Colli ha sottolineato: "Volevamo raccontare una persona oltre l'attore. E il sottotitolo ideale è 'Il dolce cinema' perchè in Mastroianni c'è un senso di pacatezza e simpatia. Era un uomo divertente, semplice, sornione. Sarebbe stato facile raccontarlo attraverso tutti i suoi film ma abbiamo voluto provare a 'destrutturarlo' sapendo che Mastroianni ha avuto il merito di essere sempre se stesso.
La mostra racconta l'attore, certo, ma anche un uomo speciale, che non amava quel modo di essere definito 'latin lover' ma che resta, oltre la grande professionalità, il talento, anche un'icona di eleganza, di stile e di fascino irripetibile".
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