Dieci anni dopo l'ordinanza della
Corte europea di giustizia che gli aveva riconosciuto un
risarcimento per 30 anni da precario, l'ex maestro della banda
municipale di Aosta, Rocco Papalia, si è visto annullare
l'indennizzo dalla Corte di Cassazione. Il caso di Papalia,
maestro della banda dal 1983 al 2012 - aveva scosso la
giurisprudenza italiana sui contratti a termine nel pubblico
impiego.
Per i contratti reiterati fino al 31 dicembre 2011, in
primo grado il Comune di Aosta era stato condannato a pagare
108mila euro a Papalia, ma la Corte d'appello di Torino aveva
poi ribaltato la sentenza non riconoscendo un rapporto di lavoro
subordinato. Cos' nel 2013 il maestro, tramite il tribunale di
Aosta, aveva sollevato la questione pregiudiziale davanti alla
Corte di giustizia europea. Il provvedimento che ne scaturì,
noto come "ordinanza Papalia", sembrò aprire uno spiraglio
riguardo al riconoscimento dell'esistenza di danno per i
lavoratori a termine del pubblico impiego nell'ipotesi di un
loro utilizzo abusivo. Con il nuovo ricorso di Papalia, il
tribunale di Aosta aveva poi condannato nel 2016 il Comune a
pagargli 46.800 euro, risarcimento confermato l'anno dopo in
appello.
Il Comune ha quindi proposto ricorso per Cassazione, accolto
con ordinanza pubblicata il 15 febbraio scorso (numero
4.792/2023).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA