Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
"Ci sono troppe disparità, c'è
ancora tanto da fare sui temi della parità di genere. Oggi,
rispetto al passato, forse c'è maggiore consapevolezza su queste
differenze, che in tema di salari non esistono solo tra Nord e
Sud, ma anche tra uomo e donna". E' quanto ha detto Nicola
Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, nel suo
intervento all'iniziativa "Generare cultura, per una società
fondata sul principio di uguaglianza di genere" promossa dalla
Fiom Cgil. Secondo Ricci "c'è anche un problema relativo alla
qualità del lavoro. Non basta che le donne abbiano un lavoro, ma
è importante che non siano relegate a ruoli marginali, che non
siano precarie, con contratti part-time, pur avendo grandi
professionalità". "Il sindacato - ha aggiunto Ricci - deve fare
un passo in avanti rispetto alla contrattazione, la parità di
genere è un tema che fa parte del nostro esercitare
contrattazione sociale, territoriale, nei luoghi di lavoro. Poi
bisogna creare tanta occupazione. Oggi le donne che lavorano, in
Campania, rappresentano solo il 30 per cento degli occupati,
rispetto ad una media nazionale del 52 per cento".
"Sono allarmanti i dati sull'occupazione, così come lo sono - ha
detto Lara Ghiglione, segretaria confederale Cgil, concludendo
il dibattito - tutte le classifiche che misurano la parità di
genere, che vedono l'Italia sempre agli ultimi posti nelle
classifiche. C'è un tema culturale dietro questi dati, ma che è
anche sostanziale. Noi sappiamo che le donne purtroppo in Italia
sono ancora discriminate all'entrata e anche nei percorsi di
carriera, ad esempio per la maternità. Una donna su 5 abbandona
il lavoro e questo è un tema che afferisce molto alla questione
dei servizi pubblici. Nel nostro paese, soprattutto in alcune
aree, mancano asili-nido, manca un sostegno per la
non-autosufficienza, e questo induce le donne ad essere
discriminate anche all'atto dell'assunzione. A parità di titoli
di studio, anche con risultati migliori, si preferisce assumere
un uomo". "Questo - ha concluso Ghiglione - per dire che servono
investimenti nel lavoro, serve che una quota dell'occupazione
prodotta sia riservata alle donne, servono servizi pubblici che
diano risposta alla genitorialità. Chiediamo un congedo
paritario, tra madri e padri, perché la maternità non si
trasformi in una discriminazione per le lavoratrici. Tutti
questi aspetti sono assolutanente da tenere insieme".
In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
Ultima ora