Altra doccia fredda per i 420
dipendenti dello stabilimento Jabil di Marcianise (Caserta),
impegnati in una dura vertenza che potrebbe fargli perdere il
posto di lavoro entro marzo 2025, data entro cui la proprietà
americana ha deciso di cessare l'attività e di lasciare il
Casertano e l'Italia. A rendere più precaria la posizione degli
addetti, la cessazione del servizio mensa a partire dal prossimo
17 dicembre.
E' stata la direzione del personale a comunicarlo ai delegati
sindacali interni (Rsu) dopo l'incontro tenuto ieri e relativo
proprio alla mensa, il cui fornitore già ad inizio settembre
aveva lamentato la non sostenibilità economica del servizio in
Jabil, paventando aumenti della costi e della tariffa, di cui si
sarebbero dovuti far carico i lavoratori vista l'indisponibilità
manifestata dall'azienda a sostenere l'aggravio. In quella
circostanza, era il 5 settembre, l'Rsu espresse un secco rifiuto
a "ribaltare il costo sul singolo dipendente". Ma due settimane
dopo, la situazione non ha avuto alcuna soluzione positiva, e si
è arrivati alla decisione definitiva di cessare
"inderogabilmente" prima di Natale il servizio.
In una nota l'Rsu ribadisce oggi la propria contrarietà a
tale scelta aziendale. "Naturalmente per noi - si legge - non
solo la mensa non si tocca, ma non intendiamo sopportare neanche
un giorno di disservizio. Siamo già stati fin troppo tolleranti
in passato e la difesa complessiva del sito passa anche
attraverso la continuità dei servizi al sito collegati.
Pertanto, chiediamo a Jabil di intervenire con celerità per
risolvere la problematica, fornendoci una risposta al massimo
entro fine mese, o ci mobiliteremo con forza".
La settimana prossima intanto dovrebbe tenersi a Roma, al
ministero del Lavoro, una riunione di aggiornamento sulla
vertenza Jabil, che al momento non fa registrare sviluppi, con
azienda e sindacati ancora su posizioni inconciliabili. I
vertici della multinazionale Usa dell'elettronica hanno infatti
deciso di cessare l'attività entro marzo 2025 e hanno offerto,
come soluzione per evitare la perdita di posti di lavoro, il
passaggio dei 420 dipendenti Jabil in un'altra azienda, la Tme
Assembly Engineering Srl, nuova società costituita dalla Tme,
azienda di Portico di Caserta, e da Invitalia, società del Mef;
ma sindacati e lavoratori hanno bocciato tale proposta.
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