Si sono ritrovati in oltre
10 mila, in corso Numistrano trasformato in un'arena, a cantare
con Ron in occasione dell' evento "Lamezia in Festa - Città di
gusto", progetto di promozione della città voluto e predisposto
dall'Amministrazione comunale di Lamezia Terme.
Il centro storico, tra la Cattedrale e il Complesso del San
Domenico, è stato invaso da persone di tutte le età che hanno
voluto ascoltare ma soprattutto cantare con lui alcuni dei brani
più rappresentativi dei 26 album realizzati dal cantautore nel
corso della sua carriera. E Ron non ha deluso le attese
accompagnato dalla sua band: Giuseppe Tassoni piano e tastiere,
Roberto Di Virgilio, chitarre, Roberto Gallinelli, basso, Matteo
Di Francesco, batteria e Stefania Tasca, cori, percussioni e
chitarra.
Rosalino Cellamare, già premiato con il Riccio d'Argento di
Gerardo Sacco, oscar di Fatti di Musica ai Migliori Live
d'Autore, ha regalato ai presenti un live da incorniciare,
inframezzato da brevi racconti e ricordi. Dopo una sequenza
successi come Anima, Non abbiam bisogno di parole, Tutti quanti
abbiamo un Angelo, Al centro della musica, Il gigante e la
bambina, Piazza Grande, Cosa sarà, sono arrivati pure dei
tributi alla grande canzone d'autore internazionale, da Hai
capito o no, traduzione di I can't go for that di Daryl Hall &
John Oates, a Ferite e lacrime (You, dei Ten Sharp) e Cosa farò,
cover di Lonely Boy di Andrew Gold. A completare una scaletta
antologica con alcune delle canzoni più recenti tratte
dall'album Sono un figlio e l'omaggio a Luigi Tenco con Lontano
Lontano. Al termine del concerto, richiamato sul palcoscenico da
cori e scroscianti applausi, Ron ha chiuso il live, dal titolo
"Come una freccia in fondo al cuore", con due hit assolute:
Vorrei incontrarti fra cent'anni, vincitrice del Sanremo '96, e
Joe Temerario.
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