Nel corso del 2023 sono state
3.709 le persone che si sono rivolte ai 26 centri di ascolto
Caritas della diocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo,
delle quali 1.617 (43,6 per cento) non si erano mai avvicinate
ai centri: il dato è stato diffuso stamani, a Potenza, nel
"Rapporto su povertà ed esclusione sociale", dall'emblematico
titolo "Sabbie mobili", della Caritas Diocesana, che ha
evidenziato una tendenza al rialzo del 5,8 per cento, in linea
con la media italiana.
Ma le redattrici del rapporto hanno definito "preoccupante"
che nella sola città di Potenza, dove la Caritas ha accolto 861
famiglie incontrando circa duemila persone, si sia registrato un
+12 per cento delle richieste, rispetto al 2022. Dal rapporto è
stato "fotografata" la situazione dei cosiddetti nuovi poveri
della diocesi, che sono a prevalenza femminile (il 58,6 per
cento di chi ha chiesto aiuto è donna), per oltre il 61 per
cento disoccupata, ed italiana (84,2 per cento) e si è
evidenziato come "coloro che richiedono maggiore aiuto abbiano
un'età compresa tra i 45 e 54 anni (il 29,5 per cento) e che
sono aumentate le richieste di aiuto sia degli over 55 che delle
persone con età compresa tra i 65 74 anni". Il 61,3 per cento
delle persone accompagnate vive in un nucleo con familiari e
parenti, hanno figli (il 73,9 per cento) e quasi la metà sono
minori. Alla presentazione del rapporto hanno partecipato, oltre
alla direttrice della Caritas, Marina Buoncristiano, anche
l'arcivescovo metropolita, monsignor Davide Carbonaro, e il
sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca. "Il dato - ha detto
Buoncristiano - che va anche evidenziato riguarda anche le
condizioni professionali: il 50,7 per cento è disoccupato; ma
esiste una larga fetta, il16 per cento, di persone che lavorano
ma che non riescono a sostenere tutte le spese, in particolare
per il pagamento di bollette e tasse e per i propri bisogni
sanitari". Infine, la Caritas ha distribuito in un anno 9.352
pacchi viveri e l'87 per cento delle persone incontrate ha
fruito dell'aiuto alimentare in modo continuativo. "La Caritas -
ha detto l'arcivescovo - non interviene solo per mettere pezze,
ma anche per educare all'uso dei beni e dei progetti di vita. La
Chiesa è vicina a queste famiglie e vuole sostenere anche gli
sforzi educativi ai figli".
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