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Open Dialogues si confronta sugli USA diventati ostili

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Open Dialogues si confronta sugli USA diventati ostili

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In collaborazione con CCIAA di Pordenone Udine

Goulard, estorsione quello fatto a Panama, futuro è sottomissione

UDINE, 06 marzo 2025, 15:41

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Via al terzo Forum 'Open Dialogues for the Future ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Via al terzo Forum  'Open Dialogues for the Future ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Via al terzo Forum 'Open Dialogues for the Future ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSAcom - In collaborazione con CCIAA di Pordenone Udine

Gli Stati Uniti restano il perno dello scenario globale, ma la loro posizione è sempre più ambigua. All'apertura del terzo Open Dialogues for the Future gli esperti analizzano il ruolo degli Usa tra isolazionismo, nuove strategie e il peso delle elezioni.
Per Federico Rampini, direttore scientifico dei Dialogues e giornalista, "gli antefatti storici aiutano a comprendere la situazione attuale, ma le scelte del presidente non seguono una logica razionale né garantiscono successi. Putin non tradirà la Cina perché la loro 'amicizia illimitata' vale più di un presidente USA che cambia ogni quattro anni - ha rilevato Rampini - E secondo il teorema dell'isolamondo, gli Stati Uniti non possono permettersi di perdere il controllo sull'Eurasia senza subirne conseguenze. Il rischio è anche che Trump si faccia ingannare da Putin, come Roosevelt lo fu da Stalin nel 1945, o che Russia e Cina, spinte da problemi interni, usino l'espansionismo come sfogo - ha aggiunto - Le ripercussioni delle scelte trumpiane sono globali: Corea del Sud, Giappone e Taiwan potrebbero temere di subire lo stesso trattamento riservato all'Europa. Il Giappone, già orientato al riarmo, potrebbe persino scegliere di accordarsi con la Cina se gli USA non lo proteggeranno più".
Sylvie Goulard, docente di Global Affairs alla SDA Bocconi, ironizza: "Siamo stati i figli viziati della pace, ora il fidanzato americano ci sta lasciando, dobbiamo trovarne un altro o diventare indipendenti". E sugli affari internazionali: "Quello fatto a Panama è estorsione. Se questo diventa la norma, il futuro sarà sottomissione".
Per Nathalie Tocci, direttrice dell'Istituto Affari Internazionali, l'America non è solo più distante, ma ostile.
"Trump dice che l'UE è la più grande fregatura per gli USA e, senza unità, possiamo diventare un obiettivo predatorio". Il rischio è sottovalutare la minaccia: "Pensiamo sempre che vincano i buoni, ma dobbiamo accettare che vincano anche i cattivi per cambiare mentalità e reagire".

ANSAcom - In collaborazione con CCIAA di Pordenone Udine

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