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Gli italiani i più informati sul clima tra i giovani Ue

Gli italiani i più informati sul clima tra i giovani Ue

Indagine Bei, popolazione leggermente sopra la media

ROMA, 09 luglio 2024, 15:31

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Gli italiani hanno un'informazione sui temi climatici mediamente al di sopra della media Ue e i giovani in particolare sono secondi solo ai coetanei lussemburghesi. Sono queste alcune delle principali evidenze di un'indagine realizzata dalla Bei con oltre 30 000 intervistati in 35 paesi, tra cui gli Stati membri dell'UE, il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone, l'India e il Canada.
    In dettaglio con un punteggio di 6,41/10 gli italiani si collocano al 16esimo posto tra i 27 Stati membri dell'Unione europea, quindi leggermente al di sopra della media dell'UE. La classifica è guidata dalla Finlandia con 7,22/10, seguita dal Lussemburgo (7,19/10) e dalla Svezia (6,96/10). Nel test di conoscenza sui cambiamenti climatici (cause, conseguenze e soluzioni al problema) l'Italia si posiziona subito dietro la Francia e prima della Grecia.
    Ma gli italiani tra i 20 e i 29 anni sono secondi solo ai giovani lussemburghesi. Da questo punto di vista i giovani italiani superano anche i connazionali over 30 per quanto riguarda la conoscenza delle cause e delle conseguenze dei cambiamenti climatici nonché le soluzioni al problema. Si tratta di una tendenza contraria a quella rilevata in quasi tutti gli altri Stati membri dell'UE (Germania, Francia e Spagna incluse) in cui la popolazione ultratrentenne appare più informata sull'argomento rispetto alla generazione più giovane.
    Se da un lato però gli italiani mostrano una buona consapevolezza in merito a cause e conseguenze dei cambiamenti climatici, dall'altro evidenziano un margine di miglioramento per quanto riguarda le soluzioni al problema. Infatti, gli intervistati italiani, in linea con quanto rilevato in altri Stati membri, non sanno che riducendo la velocità sulle strade (87%) o isolando meglio gli edifici (62%) si può contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici.
    Oltre tre quarti (79%) degli intervistati sanno inoltre che le principali cause dei cambiamenti climatici sono le attività umane, ad esempio la deforestazione, l'agricoltura, l'industria e i trasporti.
    Alla domanda "Quali sono i tre paesi che emettono più emissioni di CO2?" la maggior parte degli italiani (73%) ha risposto correttamente indicando Stati Uniti, Cina e India.
    L'86% degli intervistati sanno che i cambiamenti climatici incidono negativamente sulla salute umana e sempre l'86% ha giustamente affermato che il problema della fame nel mondo si sta aggravando a causa delle minori rese delle colture dovute alle condizioni meteorologiche estreme.
    Per quanto riguarda il livello del mare, il 69% degli italiani ha correttamente indicato nei cambiamenti climatici una delle cause del relativo innalzamento a livello globale, anche se poi il 12% degli intervistati sostiene che il livello del mare si stia abbassando e il 19% che i cambiamenti climatici non abbiano alcun impatto specifico in tal senso.
    Limitata però la conoscenza riguardo le misure in grado di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Si tratta però di una tendenza generale evidenziata dagli Stati membri dell'Ue, che nella maggior parte dei casi hanno raggiunto punteggi modesti. Il punteggio dell'Italia è valso al paese il 17esimo posto nella classifica dei 27 Stati membri dell'Ue.
   
   

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