Federbeton Confindustria, la
federazione che in Italia rappresenta l'industria del cemento, e
il Gestore dei servizi energetici (Gse) hanno siglato un accordo
di collaborazione per supportare il processo di
decarbonizzazione della filiera italiana del cemento e del
calcestruzzo.
L'intesa, spiega una nota congiunta, si concretizzerà, fra
l'altro, attraverso iniziative per favorire un maggior utilizzo
delle fonti rinnovabili e l'efficientamento energetico degli
impianti produttivi, "leve strategiche per il raggiungimento
della carbon neutrality". Sono previste anche "la
sperimentazione di nuovi modelli di economia circolare e la
promozione di configurazioni di autoconsumo per la condivisione
dell'energia rinnovabile".
Operativamente, prosegue il comunicato, "sarà istituito un
Tavolo tecnico di confronto permanente e saranno sviluppate
iniziative di formazione e informazione sui temi della
sostenibilità e dell'energia rinnovabile.
"L'industria del cemento e del calcestruzzo ha avviato da
anni un percorso verso la progressiva riduzione delle emissioni
di Co2 fino alla carbon neutrality, con l'investimento di circa
4,2 miliardi di euro, oltre a extra-costi operativi pari a circa
1,4 miliardi annui" ha ricordato il direttore generale di
Federbeton, Nicola Zampella spiegando che "con questo accordo la
filiera potrà aumentare l'uso delle fonti rinnovabili e
migliorare l'efficienza energetica dei propri impianti".
Secondo il presidente del Gse, Paolo Arrigoni, "la
transizione energetica è un'occasione di sviluppo economico,
riduzione dei costi, innovazione e riduzione della dipendenza
energetica. Il Gse è al fianco dell'industria italiana per
accelerarne il processo di transizione energetica e renderlo
un'occasione di sviluppo".
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